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Hosoiiet e l'assemblea del 1700.	407
contro il giansenismo; vi si comhuuiava l’opinione allora frequentemente espressa che il giansenismo in realtà non esistesse, che fosse soltanto uno spauracchio e un prodotto della fantasia. Seguiva poi la condanna di due proposizioni intorno alla grazia. Le altre proposizioni dovevano stimmatizzare dottrine morali riprovevoli. La m;i*r<rior parte di esse erano già state condannate dai papi. 11 progettato decreto in complesso raccoglieva soltanto le condanne ìiià pronunciate da Alessandro VII e Innocenzo XI e le ordinava secondo categorie. Tuttavia sembrava necessaria litui nuova condanna, poiché secondo le idee gallicane, le sentenze papali diventavano inattaccabili solo dopo l’assenso dei vescovi. All’ultimo posto, sotto le 127 proposizioni, l’assemblea r«*spingeva anche lo stesso principio fondamentale «lei probabilismo.1 All’elenco delle proposizioni condannate erano aggiunte ulteriori dichiarazioni che polemizzavano eli nuovo in lungo e in largo col probabilismo;* alla fine stava un’allocuzione dell’assemblea a tutto il clero por ammonirlo contro i pericoli della temuta dottrina.' Ondo ottenere il permesso reale di trattare ia sua proposta, Bossnet aggiunse al memoriale diretto al re alcune prove drastiche «li dottrine troppo avanzate; dopo ciò Luigi XIV cono«"'«* ai vescovi il permesso «l’intervenire contro di esse nell’assemblea «lei clero.*
    L’assemblea del 1700 era solo una delle cosidette piccole assemblee; ossa constava «li 16 prelati e altrettanti semplici sacerdoti i quali, come Bossuet stesso ammette, eran«» tra il clero i meno armati in questioni dottrinali.* Ciò non ostante Bossuet potè spuntarla solo a fatica. L’arcivescovo «li Aneli, Amie de La Baume «1«» Suze, ritenne inutile e pericoloso «li ridestare antichi «IìsmiIì e sei altri vescovi si associarono a lui. Solo con la maggioranza «li «lu«*
0	tre voti gli riuscì «li far passare la condanna delle 127 pr«»|x»sizioni colle dichiarazioni aggiunte e col monito al clero.*
    Ciò non ostante l'influsso dell’assemblea del 1700 fu colossale.
Il	campione principale d«*gli avversari «lei probabilismo «lei secolo xvni, il domenicano Cono ina. lo «lice uno «1«m concili nazio-nali più frequentati e più solenni che in Francia sieno mai esistiti;’
1	suoi membri vengono da lui costantemente qualificati come « dottissimi e stintissimi padri ». Un teatino che aveva voluto difendere
    *	Anche il quietiamo renne toccata Dcll'aaftemblea (Féodoa al Cardinal Gabrielli il 22 settembre 1700, <Euem X 46-48). Sulla questione di Sfondrati l'amemblea ni astenne dal deliberai«, perché pendeva in Ruma; cu*i l'allocu-xione introdottira ai rescori (iri).
    *	I»k<.ert 349-403.
    *	Iri 404-408.
   ‘ Bausset-Feker II 3».
   *	1»eoert 445.
    *	Ivi.
    *	Iri 446.