214 Iniiurenso XI. 1676-1089. Capitolo IV. Parigi, imi urtò in una opposizione assai forte. Sorsero disputi* vivaci, allorché renne richiesto di affermare la liceità dell’appello «lai papa ad un concilio generale. Il Bossuet si oppose, ricordando che questa teoria deU’apj>ello era condannata espressamente ila (»olle «li l’io II e di Giulio II. Non si doveva fornire nessuna oppoi tunità di attacchi a tali decisioni.1 Finalmente, attraverso lunghe discussioni, la commissione formulo i ire ultimi articoli gallicani. L’assemblea non ebbe (la far altro che approvarli. Il primo di questi tre ultimi articoli, secondo di tutta la serie, diceva, che i decreti della quarta e quinta sessione del concilio ili Costanza erano validi, non già solo per le condizioni di allora, m i illimitatamente. 11 terzo articolo respingeva come infondate le obbiezioni contro questa teoria e rilevava il dovere ilei pontefice «li esercitare il potere ilei suo utllcio solo in conformità dei canoni < ili rispettare le consuetudini della Chiesa gallicana. 11 quarto articolo riconosceva, che in questioni di fede spetta al papa un* parte preminente, che inoltri' i suoi decreti hanno valore jmt tutte e singole le chiese; ma essi non sono immutabili, ove ad casi non si aggiunga il consenso ili tutta la Chiesa.* Ita principio l'ilarlay fu ritenuto come autore principale dei quattro articoli. L'inviato inglese, incontrato l'arcivescovo nel l'anticamera del re, si congratulò con lui per il grande successo deU’assemhlea. L'ilarlay da principio ne rimase tutto confuso, ma espresse |>oi la sua gran soddisfazione.* Ma sempre più acquisto erettilo l’opinione, che Bossuet, l'intelligenza più alta deU’assem Idea, che di fatto aveva curato la redazione e la forma degli arti etili, fosse anche il loro padre spirituale.* Bossuet, come si distingueva essenzialmente daU'IIarlay I*'r la sua vita dignitoso, di costumi illibati, cosi anche |>er la sua posizione rispetto alla Santa Sode. Ciò ni era visto cosi chi» rumente anche nella questione delle t«*s*i del 186.1. che i consi glieli regi lo avevano inserito nella lista dei inai notati.1 L'uomo alquanto timoroso,* non inferiore ad alcuno dei suoi coetanei in devozione imi indizio nata a Luigi XIV, dovette rimanere colpito gravemente. Il predicatore rinomalo e dotto teologo * l'umr Ivi. * Tr»«o in XnfiM 2* a*. * larwbrdi. uditore della nmuiatura dì Vcurta. al «rgr