InniM-cnzo XI. 107tt-lflS9. Capitolo IV. volenza particolare. Se ne offrì una nuova occasione, allorché nacque al Delfino il suo primogenito, che ricevette il titolo «li «luca «li Borgogna. Con Brevi del 1° settembre 1682 Innocenzo iti congratulò con la corte francese per il felice evento.1 In seguito a ciò il ministro Croiujr fece pervenire al nunzio Lauri il desiderio, che il papa inviasse, come d’uso, in questa occasione un nunzio a Parigi con le fascie benedette; il re se ne rallegrerebbe assai e mostrerebbe quindi al papa la sua accondiscendenzt*! Innocenzo XI era disposto volentieri a soddisfare il desiderio, ma richiedeva che il suo inviato avesse il trattamento conve niente, e che il governo francese desse prima soddisfazione per quanto era avvenuto alla morte del nunzio Varese. Sebbene il Cardinal I>'Estrèe* comunicasse al papa, che su quest'ultimo punto non c’era nulla da sperare «lai re,* Innocenzo XI tuttavia persistette nel suo amore per la pace e si decise ad inviare il nunzio senza condizioni.4 Evidentemente questa decisione fu determinata anche dalla considerazione della guerra turca, per la quale Innocenzo sperava di guadagnare il re. Il La Chaize dichiaro al Lauri, che farebbe quanto era in lui per render possibile un appianamento dei dissidi.4 La notizia dell'imminente invio di un nunzio colle fasci* benedette per il nepote del re suscitò in Francia la più gran gioia. Si riconobbe universalmente la volontà pacifica del ponte ticc, tanto più che l’invio delle fascie in questo caso rappreaentava un fatto straordinario, perchè esse venivano spettile solo per lidi di teste coronate. Il l>auri consigliò di mandare un nunzio padrone »iella lingua francese, perchè potesse conversare diretta mente col re. Egli rilevava che Luigi XIV comprendeva bene l'italiano, ma non se ne serviva mai nei colloqui cogli inviati.4 Il punto delirato nelle trattative con il Cardinal D’Kstrèes rimaneva tuttora la provvisione dei vescovati. Specialmente riguardo al Pamiers tanto il papa quanto il re tenevano fermo al loro punto di vista. La questione non era di persone. L'abbe I ItHKTIIIKR II 4s *». * * l-aun tn dala 31 «rttembrr ItWi. .V«»;ru». di Pmmfim tas. \ r c h i rln •«•greta pontificio. * * Al Uuri U 14 attobre |A*2. íri, * * Al l^tun In data 16 ottobrv |mj, ¡vi. * *i|IIUt1uu*) mi ha ISMlnlo eran du)n>itiaor di nwtlib«it dal rauta nao qnanto poli* prt facilitar l'acramndainmto drllr nmm*. U«i ia dala 2 noTrmbrr |í»í. Iri. * * «lo non «apm «(KimcTT a V. E. U «mbdo rW lalti «* Iumo m-oIiIo. |»trbc qwuila pía *| toast rano pm««ii rkr X. 8»» nao m M oM|(n di lar qunlo pM». tanta macfionarnir im> arynttiralano Ir ottamr umiiMu di 8. !»'* frt» Ir «adt*JalK»oi drl Rr • nt> «prnno on intirfw nwrt*po«>drnza prf parta* drlla M“ a.«. Uuri il 2 norrtnbrr 1**2. iri.