«> Innoeriiso XI. 1670-l«Si». Capitolo II. tormentato » Nimega, «ahi da attribuire la tua morte avvenuta poco dopo il suo ritorno, nell’aprile del lt>80, in Roma.' Da parte papale si sentì assai bene quanto dovesse riuscir gravosa aU'im|>enitore ed alla Spagna questa pace poco onorevole;* e»*a, infatti, era imposta dal vincitore,* e già per questo non poteva che suscitare nuovi pericoli nell’impero ed in Ungheria.* Il Cardinale Segretario di stato scrive al Ituonvi&i il 25 febbraio 107» di rinfondere coraggio a nome del papa all’imperatore, se a questo apparivano troppo dure le condizioni di pace. Si era trattalo, precisamente, di scegliere fra due mali il minore, perchè la prosecuzione della guerra nelle circostanze attuali sarebbe stato indubbiamente il |>eggio. Il Santo Padre essersi espresso nello stesso senso coU'amhasciatore spagnuolo. Sua Maestà, del resto, aveva già detto appunto di voler offrire a Dio questo sacrificio, i’ perciò, senz'altro, non doveva aver bisogno di esseri* esortato alla rassegnazione.* La Santa Sede omise manifestazioni pubbliche di gioia.* In cambio il papa distribui più »blindante-mente elemosine e doti )>er ragazze povere. Fu prescritto di cantare un Te Deum, ma alla maniera «lei cappuccini, « in forma pau|>ertatis In complesso, tuttavia, il sentimento di gioia predominava assolatamente in Innocenzo XI. Finalmente veniva (Misto un termine alla guerra lunga e devastatrici', e le forze degli eserciti cristiani erano fatte liliere, corno egli pensava, jmt la guerra contro i Turchi.* La’ notizie di armamenti e di disegni aggressivi turchi contro l’Italia e l’Ungheria imperiai«* si erano moltiplicate |iurti-colarmente dalla primavera del MIT7.* Questo fu il motivo, jmt il quale il |ta|>a neU’uutuniio di queU'anno scongiuri*cosi fervidamente * O« IUMOI nrlU >«•**»«••#» Kmmdtrkmti 1919 >>, llrft 4. * • uim |wt |mwo il<«iu *; cod U l'lb© «I Rnonrm. 11 nuno !»<». in ItoJaKI I &32. a. S. * Hrvilarqua • l'ib». t lebknio IS7V. Itri 3tM. NrlIiMU * nkuoM ftnalr ll Ü4>tiUn|U üht; • tnn la parr di Nimrfi rn»«nnw Ir ttiafi r Ir afvruwni roililan. uK««lraalla Penna U domenicano Piaco|»o wn al papa una lettera di quei sovrano, e comunicò, che lo Scià era pronto alla guerra eoatio 1 Turchi su appello del papa, nei ■•avi che auche i principi cristiani si riunissero per l’attacco.* Al nunzio Ituonvisi il Piscopo spiego ulteriormente, che |M*r verità era inattuabUc un attacco ai Turchi dalla parie della Ilabilonia; vi si opponeva l’aridità «lei paeae. che era già stata un ostacolo •llramM Raima • da idi|M di Co»taatu>op
ali di qar»to rapitala llaa a p Itti lama» asxiantr dal Kav. I* Ubw ia Brrhao. —roada il piaaa M Mwta aslat* * II raidinalr arci*«ano di alala libo al aaaséo di Varsavia llaltoili la data 30 norrmbrr 1*77. te Baiavi I 30*. m. I.