Attività nefasta del Capitolo metropolitano di Utrecht. 303 Du Vaneel e Casoni in Roma,1 mentre i religiosi olandesi lavorarono contro di lui.2 A Roma la sua nomina incontrò difficoltà, perchè negava l’infallibilità pontificia e la sua dottrina offriva inciampi anche in altri punti. Du Vaneel gli consigliò di far professione per iscritto, non dell’infallibilità «lei papa, ma di quella della Sede romana o della Chiesa romana; a Roma, egli sperava, non si baderà al fatto che l'infallibilità della Sede romana in generale non è intesa nel senso, che essa si estenda a ogni singolo titolare di essa.* All’ultimo, però, il Van Heussen venne lasciato cadere, sellitene i cardinali da principio non gli fossero sfavorevoli.4 Poiché la nomina di un nuovo capo supremo della missione si protraeva sempre più, si destinò dalPOlanda a Roma un inviato nella persona di Teodoro Cock per affrettarla. 11 Cock si abboccò Immisi, in via verso Roma, coll’ArnauId, il Quesnel, il Nicole; ma del resto egli era un carattere sincero, attaccato in buona fede alle dottrino ed alle personalità giansenistiche.* A Roma egli si conquistò ben presto i circoli dirigenti, e avendo egli rifiutato per sé stesso la carica di vicario apostolico, essa fu data su raccomandazione o responsabilità di lui all’oratoriano Pietro Codde. Innocenzo XI confermò questa scelta, fatta dai cardinali Altieri, Otfo-b«>ni, Azzolini, Casanata, Howard e Colonna, con Breve «lei il ottobre 1688; il 6 febbraio 1689 il Codde fu consacrato vescovo dall’arcivescovo di Malines.* Fu un brutto segno, che questa nomina venisse salutata con giubilo dai giansenisti olandesi,7 uno ancori peggiore, che il Codde prima della sua consacrazione ri fi uf ¡isso la firma ilei formulario di Alessandro VII. Il nunzio di Fiandra non aveva nessun incarico di esigerla da lui, e quindi non insistette.* Il Codde era ora-toriano come il Neercassel ed aveva come tale fatto i suoi studi «otto maestri giansenistici;* il Quesnel che imparò presto a cono* * Ivi 674. fise. 0»6, 722. 763, 772. * Mozzi I 221 m.. 224. * ■ Je ne sçai si dati» le* circonstance* on e»t oblia»- de répondre d'une lanière « claire et si precise, et si l'on ne peut pas se contenter de ne rien •lit» dan* le fond qui soit contraire à la vérité, et au sentiment que l'on a, encore qu'on prévoie que ceux, à qui l'on parle, ne comprendront pas entièrement notre pensée, et qu'ils expliqueront no» parole* en un sens, qui favoriser* l'opinion, dont il* sont prévenus >. (I)n Yaucei ad Amaulil il 2 novembre IRS6. in Mozzi I 230 *.). L'Arnanld è contrario alla formula (a Du Vaucel il 9 ottobre 16S6.