Alessandro Vili e la Francia. 401 pupa a comportarsi in tal modo:1 per il ristabilimento della pace religiosa in Francia egli cedette in una questione personale, sebbene in tal modo non venisse tenuto conto di un desiderio della corte di Vienna in sè giusto, ma non tale da dover essere soddisfatto incondizionatamente. Fu certamente estranea ad Alessandro qualsiasi intenzione di offendere l’imperatore. Egli aveva protratto la nomina, nonostante le pressioni francesi, fin oltre il mese di dicembre, e aveva proceduto ad essa solo dopoché il Medici, Cardinal protettore della nazione tedesca e spaglinola, e così pure l’inviato dell’Absburgo spagnuolo, ebbero dichiarato che non avevano nulla da obbiettare.1 Tuttavia si spiega, che l’imperatore considerasse come un pregiudizio arrecatogli il fatto, che non si dense un contrappeso all’influenza francese aumentata nel Collegio cardinalizio.* Colla nomina del Forbin, sempre tenacemente respinta da Innocenzo XI, Alessandro VIII giunse con Luigi XIV fino al limite estremo dell’arrendevolezza, perché il Forbin aveva partecipato all’assemblea del 1682. Ma Luigi XIV si mostrò poco grato. La sua ritirata precedente si spiega col fatto, che nel 1689 la Grande Alleanza l’aveva ridotto alla difensiva. Ora era passato all’ofTon-hì va e vi ottenne successi innegabili. Egli fece novamente sentire al pontefice l’antica arroganza. Non contento che Alessandro colla nomina del Forbin avesse dato una prova sorprendente del suo amore di pace e al tempo stesso della sua indipendenza dai desideri dell’imperatore, non contento che un membro dell’assemblea del 1682 rivestisse ora la porpora, egli accusò il papa di partigianeria, perchè nella nomina cardinalizia aveva incluso sudditi spaglinoli. Inoltre egli nominò ancora, subito dopo, l’arcivescovo di Parigi De Harlay, il presidente di qucU'assemblea del 1682, come suo prossimo cardinale della Corona, seblK*ne non vi fossero assolutamente posti vacanti nel sacro Collegio.* Inoltre Luigi comandò ai gesuiti francesi di rendersi indipendenti dal loro generale.* Non si discorreva di mantenere quanto aveva promesso restituendo Avignone: ridare i cannoni portati via e liberare il vescovo prigioniero di Vaison.* Circa la sua intenzione di mantenere tuttora in * Vedi • Acta consist., loc. cit. La nomina pertanto non accadde . Un-provùuunente », come dice il Liechtenstein nei «noi * Diari (Archivio Liechtenstein di Vienna). • Vedi BiscHorrsHACSEX 97 sa., 177. Ctr. •« Discorso se il vescovo di Bove* creato cardinale da Alessandro Vili meritava 1 opposizione fattagli dal cardinale CoUoredo col suo voto nel publico concistoro », Archivio segreto pontificio III 20 p. 239. * Vedi BiffCHorrsttACSKX 102 sa. 4 Gérin nella Rer. dei qmeet. kut. XXII 170. » Iti 171 ». • Ivi 176 ss. Pastor, Storia W XIV, 1 26