Sforzi di Innocenzo XI per unire alla Chiesa i protestanti tedeschi. 345 il suo successore Ernesto Augusto fece chiudere nel 1680 la chiesa •1; palazzo per il culto cattolico. Lo Steno si recò adesso a Münster, ove divenne vescovo suffraganeo dell’ottimo Ferdinando di FUr-uberg, il quale colla sua magnanima fondazione missionaria si guadagnò i più grandi meriti per la propagazione della fede. Al tempo sso fu intrapreso un riordinamento della Missione tedesco-set-ntrionale, la cui prosperità stava ¡issai a cuore a Innocenzo XI.1 I! Kiirstenberg ebbe l’amministrazione dei vicariati di Halberstadt, Krema, Magdeburgo, Schwerin e dei paesi del Meclemburgo, il •sto rimase allo Steno.* Dopo la morte precoce del Fürsten borg, 26 giugno 1683, lo Steno riottenne però l’amministrazione di tutti i vicariati e si trasferì ad Amburgo. Ma egli mori ben presto, il 6 dicembre 1686, a Schwerin, dove aveva fondato una missione kttolica; quest’uomo pieno di zelo per le anime aveva atteso fino U'ultimo al suo ufficio tra granili difficoltà. Nel 1687 venne nominato suo successore il vescovo suffraganeo di Hildesheim Federico von Tietzen, che per un decennio lavorò con zelo uguale a quello ■lei predecessori.* Si rileva dalle sue relazioni a Propaganda, che <•1 raggio dei due vescovati avuti dal Brandeburfio colla pace di Westfalia si erano mantenuti ancora, come oasi nel deserto, un numero proporzionalmente grande di monasteri maschili e femminili.* Richiede una considerazione particolari' Patteggiamento di Innocenzo XI riguardo agli sforzi di unire novamente alla Chiesa |M‘r via pacifica i protestanti tedeschi. La posizione, che il papa avrebbe dovuto première in generale risotto al protestantesimo, divenne la questione ardente giusto al principio «lei suo ]>ontiftcato, a causa della riunione del congresso della pace in Nimega. Il predecessore d’Innocenzo XI aveva ritenuta inammissibile una partecipazione diretta alle trattative, perchè Nimega era una località totalmente protestante.* Innocenzo XI non giunse cosi avanti. Egli mandò il nunzio di Vienna Bevilacqua a Nimega, ma gl'inculcò «li antichi principi di rigore per le sue relazioni con i protestanti. Heinente X aveva dato istruzione all'arcivescovo di Ravenna, nominato da principio rappresentante della Santa Sode, di condursi in tale questione secondo i principi e la prassi osservati dal ( bigi al congresso di Münster, perchè occorreva evitare l'apparenza, che si tenessero per fratelli nemici giurati della Chiesa. Tuttavia •“gli non doveva perdersi in piccolezze e suscettibilità, col pericolo di offendere gli eretici, indisporre i cattolici, e recar disfurbo allo * Cfr. i Brevi al Fùrstenber* in Burrai** I »31. II 31. 4«. * Vedi Metzler, A portai. Vii anale 53«. Sull* fondazione milionari» del fùrstenberg, vedi Hiét. JaArb. XXXVII 622 u. * Vedi Metzler, loc. cit. 61 ». * Vedi ivi 69. * Cfr. sopra p. 44.