Il papa per la questione lorem-M-. 171 corte imperiale si facessero piani arditi di conquista, alimentati mrbe dal focoso Marco d’Aviano.' Ma ora intervenne Luigi XIV. Il Re di Francia aveva s|H»rato che l'iiupenitore consumerebbe le sue forze nella lotta gigantesca con i Turchi; |H*r questo egli ■ ■«•reo d'impedire fin dove era |>ossibilf la conclusione di una pace tra Leopoldo e il sultano, mentre contemporaneamente non perdeva d'occhio l'assicurazione definitiva delle sue conquiste sul Reno.* A Innocenzo XI non sfuggi il pericolo che minacciava da parte di Luigi XIV. Ma non era dunque possibile, accontentando parzialmente i desideri del He di Francia, impedire un conllitto coll'imperatore ed assicurare così la prosecuzione della interni turca meglio di quanto era accaduto coll'armistizio di Kutisltona. il •piale conteneva senz'altro numerosi germi di nuove complica* /-ioni? Fra le questioni lasciate allora in sospeso una delle più importanti ero quella tonnate. Il duca Carlo seguitava a chieder compenso per il fatto, che i Francesi gli avevano strappato il mio paese ereditario. Non soltanto l'interesse per la prosecuzione della guerra turca, ma anche un sentimento di riconoscenza verso il duca t'osi benemerito rafforzarono Innocenzo XI nella detti* «ione di far propri i reclami di lui. Con queste aspirazioni, tuttavia, si uni flit dal principio il pensiero, già nutrito precedentemente,* di mobilitare al tempo stesso la più forte (Mitenza militare d'Kuropa contro il nemico ereditario della fede cristiana, e di fornire rosi all'ambizione guerresca del Re Sole un degno obbiet -tiro. Innocenzo XI aveva un'alta opinione delle facoltà di Luigi, come delle sue forze finanziarie e militari.' Ove gli riuscisse d’includere anche questo monarca nella lega santa, l'annientamento della potenza turca non appariva più un'impossibilità. Gl'insuccessi delle armi imperiali nel 1684 rafforzatomi il papa nell'opinione, che senza un aiuto della Francia fosse difficilmente concepibile un colpo derisivo contro i Turchi. Perciò egli si adopero per una soluzione della quest Mine lorraese. Il nunzio di Parigi Kanuzxi riferi alla fine del gennaio 1685, che difficilmente si poteva risto eoa Bi«m«yn «prevali la dì Beigiado. mllsaruiui II *t»i. tri 4IS coagratalasinni a Leopoldo I pet il wiw— ia I data li M<- letabrr lass. Il 17 dHvxnbrr I«« laaoretuo XI nainitò I KWlor» Uittn» [»» Piarlo di bsndtefe «*xja»l*le « Beiffrado tiri *T7< tir snelle Baa-«no is*. ' Vedi Rm>u Va* l)lU>m t<< Il »7 s.; Gamiap. A JV«n» LKn 40*. ' ctr. olire Fb*KV-I 1S3*. InfONUow Ari K »molti aell'apera eitsla