30 Innocenso XI. 1876 1689. Capitolo I. viali1 e (Comuni «tetterò a spiare »e si vedesse qualche indizio serio di favore papale per il nepot«. Invano egli stesso sperò per qualche tempo »li ricevere la porpora.* Dato il rigore del papa, che fra l’alt ni insisti, perchè Livio rinviasse alla duchessa di Rossano un donativo,* non v’era da pensarci. In principio egli potè ancora andare dal papa ogni giorno, ma solo per dire con lui il rosario, più tardi le sue visite furono limitate sempre più.4 I Romani ne furono attoniti; se essi volevano imprecare a qualcheduno, dicevano: gli possa capitana come a Livio Odescalchi.* Lo stesso rigore fu osservato dal papa verso gli altri parenti. Alcuni di essi erano veramente bisognosi; Innocenzo XI dette loro sussidi, ma dalla sua fortuna privata, perchè egli diceva di considerarsi non il padrone, ma solo l'amministratore dei beni «Iella Santa Sede, coll'obhligo d’impiegarli imparzialmente e secondo giustizia, non per amore ai suoi congiunti.* Quanto Innocenzo XI fosse pensoso «lei bene dei sudditi, appare dal fatto, ch’egli fu instancabile in opere di carità 7 e non rifuggi da nessuna spesa pur di far venire grano dall'estero, specialmente dall’olanda e da Dunzica, allorché nei primi anni di pontificato vi furouo raccolte cattive.* Per il prosciugamento delle Paludi Pontine il papa si servi dell’architetto idraulico 1 Cfr. I» * KfUihidì «tri luarrhnv Montanti del 39 tcrobrr • 13 otto hi» 1*7*. Archivio di Stato di Firenxe. * Cfr. in proponilo le • Relazioni d«>l cardinale Carlo Pio a Leopoldo I dal 3.1 dicembre IS70. 37 gennaio IttSi», He It novembre lesi. loc. rit. Piti tardi la vora tornò a correre in modo amai prectao; vedi • .Irri» ilammth «lei 14 dkwmhr* IIUM, Biblioteca Vittorio Emanuele di K o m a . * Vedi l.irrt 47. * ttr. «li • Amai del 7 «minio l«7». Biblioteca Vaticana, la retasene di P. Negri del 3« Incito 167» in CoUiXKo U, • • .Ima» ilare »mUi del 13 gennaio IOM. loc. dt. * Vedi JlMttin 341. * \edi Ltrrt 47 ». || rigore d'Innocenso XI T«ho i moì rt»itcianU u mostrò anche netta contapoadenaa privala colla famiglia; cfr. la Wrrr iHIni di candtqctiansa. latta di «pinto •oprannaturalc. nelle A'pw«.. ed. Bnmtm I, p. 37». * Ctf Mswucci in Brani tsa 353 a.; Nova» XI 77. * Vedi la • Retatone «M cantinate Carlo Pio a Leopoldo 1 del 13 aovem Hre 1*7*. loc. cita I.IPM SI«. tff. BOMXt || 57Sm.; Bcstonl «1 Inonda doni del Tevere «mio metufemale dall • ,io per i popoli, non i popoli per i sovrani.* Meno gradevoli riuscirono ai Romani le misure molteplici o rigorose per provvedere alla «leeadenza «lei costumi ’ e |ier infrenare il lusso, che da Urbano Vili in poi en» cresciuto enormemente.* 1 V«wli Ki’iiemaxk 15«; Koktiial* in VeMurfiiif«* c. k. Xfieri, litri. InMitnt le llnmr VI (1936) 101 «. <¥r. Il a Innocenso XI »ul prò-K'iugamento delle paludi. ■*nj reno è «mito. • Alla congr. delle paludi Pontina per il voto per l'em. Chigi •. Anneod: I* «ai tentativi dì Mmaandro VII (vedi Parte 1 di questo voi. p. 331. n. 3»; 3« retatone au ciò che avvenne in «egililo 'cardinale «'arpegnal; 3* « U visita (atta del 1*77 dal! abbate B. Kcmando C.ravctnbcrg. m erg nere rmgto riamiti #o «. che nel 1*7» per incarico di mcrranti napoletani «1 trattenne a Se*ie per il proariu gamento delle paludi progettato da eaai Tlif , II. Il, 43. p. 514 a. B i b 11 o -teca Vaticana). ComeWo Me Ter venne contattalo anche per rinotwUjttoti» del Tevere <• ivi 173 a.). I «noi progetti per readete il Tevere navigabile (con-Ironia di Ini: L'ttrtr 4• mbtelir I U Iralunab MrifUtnr rfW Trrttt, Roma IA*S) e per il pmvtngmmento «Mie Paludi Pontine tallirono per la rrai-'tcnu del romm«Mno «Mia l anuta, nidi Ktcoui, f*r’ imi|irww«ti 4*U* Terre /Valine. Roma 1800. 145. Ilimmurr net ItmIM. c. A .Vederi. >i»41*rt4 I»I4. 305. * Ctr. gli • .Irvi del 2» lebbra» 1*77 e iti agocto l«*s. kr. c-lt. * Vedi * Animi «lei 5 febbraio 1*7*. Ine. dt.. Ltrrt 52 n. * Vedi • .lena» HatrmnUt del 31 agmta I***. loc rit * 1%. * .Irerao dell «* lebbra» IS77. loc cét.; thmr. Kmnrfi XXXV Ij l-tm SS. MaMurn 349 a. KInm «Mie «a» ragtimi capitali netr.lrr*. «fa», «ma. IV 442 «a. La oarrasiooe detta march«« llaaanu cìira I W«««» dei (rateili Mwwn condannali per omirédtt»