Innocenzo XI. 1876-1689. Capitolo V. gratulo impazienza l’arrivo tini Lavardin, perchè aveva speranza, eh« allora la situazione in Roma peggiorerebbe; dato il suo malcontento verso il papa, ciò le riuscirebbe di gran soddisfazione.1 Tanto l'ambasciatore spaglinolo quanto altresì la regimi speravano «li riottenere il quartiere, poiché reclamavano parità colla Francia.’ Cristina si era messa in relazione col Lavardin già prima della en-trata di lui in Roma e gli aveva offerti i suoi servizi.* Essa ritenne pertanto il momento buono per sfidare l’autorità pontificia. Il governatore generale di Roma aveva appreso, eh'essa voleva recarsi ad un’accademia scientifica, e la pregò a non voler accogliere nel suo seguito soggetti che avessero da fare colla giustizia. Cristina fece dire al governatore, ch’essa aveva gran rispetto di lui; la prova migliore era, che non faceva gettare il suo messaggero dalla finestra. Dopodiché uscì con gran seguito, portando con sè tutti i suoi protetti.4 Il Lavardin riferì con soddisfazione circa il cambiamento «li umore della regina. Essendovi interessi comuni nella questione del quartiere, non si foce più conto dei dissapori reciproci precedenti, e il Lavardin ebbe il permesso «li visitare la regina. In questa occasione Cristina avrebbe intonato grandi lodi al re, ch'ella «»«aitò come l'«»roe del secolo, mentre per il papa non ebbe che invettive. L'inimicizia fra i cardinali D’Eitréw ed Azzolini può aver contribuito all’avvicinamento della regina «li Svezia al Lavardin.* teneste condizioni di cose fornirono al governo francese un appoggio gradito nella sua posizione ostile al papa. .Ma Inno* cenzo XI rimase fermo, sebbene gli rincrescessero assai le mortificazioni inflitte al suo nunzio. Egli era tuttora persuaso, che Luigi XIV non conoscesse il vero stato «Ielle coso; poiché si riprometteva successo da un rischiaramento del re, incaricò il nunzio Ranuzzi di rimanere in rapporto anche colla superiora di Saint-Cyr, Bri non. per infinire su Luigi mediante questa via.* Allo stesso scopo sperava Innocenzo di avvicinarselo grazi« all'influenza «lei n» «l'Inghilterra. Già nel marzo 1(187 aveva fatto piegare Giacomo II 1 «tÈHix, .4aAiuralr 3M. * Irl. * Il Larnnlin al re in «lata 5 novembre 1687, pnwo N»vr.s>t II 20- * GÉUX, Iw. cit, 400 «. * t'fr. N a venne II 20 ». Il IVKnlrr« ni tlmti di nppmrnlari al re di Francia la condotta del Urtrdin a Koma come malaccorta (ivi), tir. Gru i bt II 346m. * * * S. li"* «offrir* con lortru* tutte 1«* violente che pote**ero werr u*»l» e continuerà a gemere avanti Dio. donec tran*eat iniquità* • (al nunzio in data 17 febbraio I6H8, ,Y*widt. di Francia 177. loc. cit.). Il nunzio era »tato •timolato già con * l'Ura del V dicembre 1687 (ivi). « che mantenga e »trina» •rtnpre più U corriapondroiza con Madama Brin (!) per tenere almeno aperta una »trada da tentare d'illuminare il Re «opra le cow che potranno occorrete >-