10 luiMMftiju» XI. l«7tt-168#. ('»pitólo I. riguardava innanzi tutto le cure per le Congregazioni del Santo i nìzio e di Propaganda, una vigilanza generale sui costumi, la scelta dei vescovi e dei parroci, la diminuzione del lusso del clero, la limitazione delle speso dato l’esaurimento della Camera, il regolamento dcU’eronomia granaria, riforme giuridiche ed ammini-st rative, le ultime specialmente rispetto alle imposte «1 ai monopoli, inoltre considerazione del consiglio dei cardinali in affari ecclesiastici e di governo, conferma dei loro privilegi tradizionali, infine accordo e pace nella cristianità.1 L’elezione dell’Odescalchi fu accolta in Roma con aperto giubilo;* le sue buone qualità, scrisse l’inviato di Bologna, sono conosciute generalmente.* Per ricordo del papa che gli aveva «lato la porpora, l'( Moscai chi scelse il nome «l’Innocenzo XI. Benedetto (Moscatelli aveva visto la luce in Como, ove si mostra tuttora la casa in cui nacque, il 10 maggio 1611.« La sua antica famiglia, divenuta ricca nel commercio, annoverava molte ottime persone, anche benemerito «Iella Chiesa, come specialmente quel Itémanlo ()«h*scalchi, amico ili Michele Ghislieri, il futuro Pio V, |»er cui o|M>ra vennero a Como gesuiti e cappuccini, e il santo vescovo di Alessandria e poi di Vigevano, Pietro Giorgio (m. 1*20).» Dopoché Benedetto (Moscatelli ebt>e studiato a Como presso i «••suiti, foce nel 1036 un viaggio a Genova «1 a Roma.* Egli uon (»•usava allora a farsi prete, piuttosto voleva dedicarsi alla «arriera militare. Questo, però, non avvenne,1 perché il cantinate spagnuolo 1 Vedi la rclaaionc in I>Ó!X!*OKR 111 441 e GlVWUI 6?. «9 •». e BoJaxi I 31 a. diano tl bolo drll» capitoUino» eMlonlr; M «li mu Litri» in • f a'ttkmmvt» XII 231 M. * * Relazione dciliuvialo Itomi tino Montanti del SI wurnibni Iti«; « Kè i>*»> dir*» quanto *ia grande il giubilo .tri popolo. pwrV «neramente era [ «’dmeaie hi ) tu «omma «Urna • Archi rio di Stato di Firtsi«. * 'Uttrn dì C. L Scappi dei 31 settembre 1676. Archivio di Stato di Bologna. * Vedi X. G. Ltrrt. fila J, #>. /.«nm» XI. ed. Berthìer rit Appcodtoc N*r. I*>. * Vedi W 3 a.; Soras» XI 3. Ha Brrnatdo Odearalrbi rlr. la pwaif "per*, voi. Vili 34; ivi 3*1. 3*6, 303. ASS. 3*9. 371. ««1 diplomano» pò». tiOoo Paolo Udeecalchi. la* Alban» (imkipro oeU Archino Od«-aealehl di Roma. .Ina. I D. Vili. a. I. **uUa luniflu redi aocbe CtAMnxt. fi»«» degli .IUiw. XXr. nullo «Irroro* r*d» l’vMxi Ptsvaovi, Armarmi 4S*. * I.cttrr* di Odsoralcbi da Roma del IS37 tow »«al* pubblicai» dal Vlo>ri la l*rrW. MU Sw. per fa dm. » n^pwilmu aW>i«>>iw Sipadiu A. (MmaMi. forni 1743) * «lai Uaroarhi (• LiW uagilanii, cap 4. 4. Archivia Odasealchi di Roma; etr. App»it»re Sr. li». Lo smn ponteAre potè a boa dlntto nc«ark> indi Ltm 7> vinetto dato a trota Bencmerenxc e virtù «lei cardinale e Commissario generale al mercato, ove mostro grand«* mitezza nell’esazione delle imposte j*er la guerra di Castro. Dopo aver tenuto eccellentemente il governatorato di Ma<*erata, ebbe dal nuovo papa Innocenzo X un chiericato «li Camera e, il ti marzo 1045, la porpora.' La rapida ascesa di un uomo, che aveva appena trentaquattro anni, dette occasione alla falsa «liceria, ch'egli si fosse ucquistat«i con donativi il favore della influente Olimpia. Di ciò non vi é prova;* la nomina si spiega per le relazioni precedenti «lell’Ode-sciti«>hi con Innocenzo X, il quale apprezzava hi sincera pietà di Benedetto e specialmente la sua gramle carità verso 1 poveri, che aveva spiccato in lui fin «lai suoi anni giovanili.* Come un « padre dei poveri • U nuovo «-anlinal«* fu inviato da Innocenzo X in qualità di legato a Ferrara attinta «lalla carestia, e quivi egli si adopero eccellentemente tino al l#.Hl, Rosso |kiì per quattro anni il vescovato di N'ovin, lavorando a riformare il clero locale con visite e sinodi. Oltre la sua carità, apparto ftn «(‘allora un'altra qualità del suo carattere: una coscienziosità degenerante in scrupolo nel conferimento di uffici ecclesiastici, di cui alla fine duecento erano scoperti.* Poiché inoltre il clima «li Novara non gli conveniva, egli prego il nuovo pupa Alessandro VII di trasferire il vescovado a suo fratello. Giulio Maria (Meacalchi. Benedetto si riservo unicamente una pensione annuale «li .1(100 scudi, ch’egli faceva distribuire ai poveri di Novara; e iu generale già ptne.i p. A. Pancotti. • * PitUlna» «Mia vita di molti pontefici da Akvwaodr» IV «ilio al menante iVanrt» XI • terminala nei I7IS», nel fW »fai W3. Biblioteca Xasioaale di Monaco: «nao denra «la uno •cambi«» con un a'tro OdearaMó. ancora il K****<•! >|aaomuo XI 21/ —robra inclinato a pregiarvi fede l>*d r»a*o gt* fa iffierAeafmrft. VI l'4| ha nnxiowiui" la deboletaa «Mie prore potiate dal Bajlf. «Ir anche Pinomi ntu t GittlM III »3 • »«N*o p Xf. • Vedi I.im 7-10. • Vedi in proposto, «dii* lATti II e r«^*i»»r jurlndanHliU del Vamachi. diretta conte» fl Bayle