36»	Inuocenzo XI. 1676-1631). Capitolo VII.
   Il pensiero <li Roma risulta «hi un documento contemporaneo, un’istituzione per un plenipotenziario pontificio in Inghilterra, in cui »’insiste, che per ottenere maggiore libertà all'antica Chiesa in Inghilterra l’unica via da battere è quella del Vangelo. Si debbono istituire buoni vescovi e mediante questi educare un clero degli »tessi sentimenti, che poi dovrà contentarsi della semplice tolleranza. Il passato insegna, che la violenza, o anche l’influenza politica, in Inghilterra non possono condurre allo scopo; nè i religiosi, nè il clero secolare devono darsi molto da fare alla Corte, nè ingerirsi in affari temporali o suscitare addirittura il sospetto di voler violare la costituzione del paese.1
   Anche Innocenzo XI era guidato da vedute simili. La sua condotta si teiuie del tutto nei limiti prescritti dalla moderazione o dalla prudenza. Il desiderio di Giacomo di avere sul territorio un vicario apostolico per i cattolici inglesi fu soddisfatto dal papa già il »1 agosto 1685 colla nomina «li Giovanni Leyburn, vescovo titillare «li Adrumeto.* Anche la domanda del re, che venisse inviato a Londra un fiduciario papale, fu accolta da lui, destinandovi il conte milanese Ferdinando d’Adda.3 Questi, però, ebbe istruzione di non comparire da principio come ecclesiastico e tanto meno come nunzio pontificio, clft che avrebbe voluto «lire immediatamente un conflitto colle l«*ggi inglesi ed una provocazione del popolo inglese eccitato. L’Adda giunse a Londra il 16 novembre 1685. Fece visita dapprima all’inviato «li Spagna Pietro Konquillo ed al vescovo Leyburn, che lo presentarono immediatamente al re. Giacomo era d’accordo col papa, che l’Adda in principio si facesse passare semplicemente per un nobile forestiero venuto a conoscere l’Inghilterra.4 Il cardinale segretario di stato ingiunse il 5 gennaio 1686 all'Adda di non comparire in qualità di nunzio pontificio:
    *	Vedi a * Ricordi da darci ad un ministro pontificio «• da suatrrìrr da parte di Sua Santità alla Maestà del He della Gran Bretagna » in Rankr. KttffI. (ir*cA. VI* 151, elle però non «lice la provenienza del documento.
    ’ Vedi Bkrtiiikh II 245. Il 30 gennaio IBS» Innocenzo XI a«sociA a) Levburn altri tre vieari e vescovi «in partitili* *; vedi Mkjf.r II 4S *. Con •Cifra del 26 novembre 1687 Innocenzo espresso al nunzio Adda la xua gioia, perchè il vicario apostolico aveva cresimato più di 23.000 fedeli. .Yua.-iol. if/»jHllcrm 15. Archivio segreto pontificio.
    *	Ur.RTiitF.K II 252. Cfr. * Smtuial. d'Inghilterra 10-14 (< Lettere di M*g. Nunzio in Londra 1685-1089*), 15 «Cifre con Mag. d'Adda. Nunzio in Londra, dal 1686 a tutto il 1689 », Iti « Registro di lettere ucritte a M»vr. Nunzio in Inghilterra 1 Bstì a 9 aprile IUSO », 17 « Minute orig. di lettere scritte per la »egret. di Stato a M*g. d'Adda dal 1686 a tutto il 188» ». 20 ♦ Turi«» 167» 1700 *, Archivio segreto pontificio. Copie nel B r i * tilh M il s e u ni di Londra. Su queste sono state pubblicate le sue relaxioni in M ACklHTOAll, litri, ol The RnaltttiaH. App.
    *	* Relazione dell'Adda, in data. landra I» novembre 1685. Xmutui, il'lmgkiltrrra 10, Archivio segreto pontificio; • lettera del* l'Adda. in data. Milano, 17 ottobre 1685, sai suo viaggio, ivi.