Prevenzioni di Liechtenstein. 489 nunzi di tenersi in tale questione più riservati.1 La tensione aumentò ancora per l’arresto di un servitore dell’ambasciata avvenuto nel giugno 1693; contro di che Liechtenstein propose a Vienna le misure più energiche. Si venne a discussioni assai aspre e l'affare venne composto con soddisfazione d’entrambi, appena nell'autunno.2 Per dimostrare il «uo favore Innocenzo accettò di essere il padrino del tiglio dell’ambasciatore, nato nell’ottobre.* Ma le forti prevenzioni dell'ambasciatore si mantennero immutate. In tutto, perfino nelle tendenze riformatrici di Innocenzo XII, egli vedeva l'influsso dei francesi 4 e le ripetute esortazioni alla pace del pontefice conducevano soltanto a penose discussioni. Le relazioni si peggiorarono ancora più, quando il Cardinal d’Estrées ritornò in Francia e al suo posto venne chiamato nella congregazione concistoriale il cardinale Forbin. Liechtenstein elevò contro di ciò protesta nel gennaio 1694, ma Innocenzo XII respinse energicamente questa indebita ingerenza. * Il leit-molif di tutte le relazioni del Liechtenstein dell’anno ltìi)4 è che il papa è amico della Francia e nemico dell’imperatore. 1 Al nunzio di Spagna venne spedita il IO maggio I«1*3 la seguente istruzione: « Sentonni da V. S. Ili1»» i rincontri che da Msgr. Nunzio in Germania l'erano »tati recati, si in ordine alla pace generale, come alla particolare d'Italia. Ma poiché tutti gli uffici, che si sono finora pannati per quanta particolarmente, hanno in si fatta maniera ingelosite non meno le case Austriache che tutti gl'altri principi collegati alle medesime, che par loro che chiunque entra in questa materia altro non intenda che di fare il maggior servizio della Francia, «in evidente pericolo di tutti i collegati medesimi. Con tal riflessione si A stimato necessario, per toglier ogni ombra di gelosia alle parti interessate, di comandar, si come di mano in mano si va facendo, a ministri della Sedo A post, di non miti più entrar per hora nella materia di pace particolare d'Italia, onde non mai s'apprenda che quello ch'è puro effetto della sollecitudine pontificia per l'unione e concordia de' principi christiani, per la quiete publica dell'Europa e per la particolare della nostra Italia, si afflitta e desolata per le continue contri butìoni che le con vie n pagare, sia mera partialità. anzi mala volontà contro le corone predette e lor collegati e però sia nell'avvenire pur ella contenta di non entrare più in questa materia se non per cagione di rispondere e di far comprendere ad un tempo non esser capace il sommo apostolico zelo di X. S. di «tendersi più oltre né in altro se non che in cooperare, per quanto sia possibile, all'unione e pace fra suoi figliuoli « alla quiete publica, come si è detto •. .Vauisl. di Spaqna 170, f. 97 »., Archivio segreto pontificio. * Sull'affare cfr. oltre il Diario, ed. Cavfeixo IX 62. 64 e 71 i * rapporti di Liechtenstein, in data Roma 30 maggio 1603, e Frascati (ove Liechtenstein si ritirò) giugno 6. 20, 27. luglio 4, 8. 10, 18. 25; agosto I. 8, 15, 22, 29; settembre 12, 19, 25, loc. cit. e le * Cifre al Tanara del 30 maggio, 6, 13 e 27 giugno, 4 e 11 luglio (cfr. inoltre LrtUra ai Tanara del 18 loglio). 2, 15 e 22 agosto; 5. 12. 19 e 26 settembre e 30 ottobre 1693, Archivio segreto ponti f icio . * Vedi * Relazione di Liechtenstein all'imperatore del 17 ottobre 1693, cfr. S hmiuun 546; Diario, ed. Cwmw IX 74. * Vedi la sua * Relazione all'imperatore del 5 dicembre 1693, loc. cit. * Vedi * Relazione di Liechtenstein all'imperatore del 9 gennaio 1694, ivi.