flO Innoccnio XI. iuis-|iw#. Capitolo II. ili trarr*' da una simile uhm Unzione qualche gran vantaggio per la • blesa cattolica.1 L’imperatore Leopoldo ritenne di potersi giustificare. So aveva concluso una lega con protestanti, egli fece «lire dal nunzio Buon-visi a Roma, ciò era accaduto per sua difesa, mentre Luigi si era collegato con essi j**r una guerra offensiva e anche ¡wlesso faceva causa comune con i ribelli ungheresi, con gran vantaggio dei Turchi.* Ma si rimase al punto stesso: nel dicembre 1677 e gennaio 1078 il Cardinal segretario di stato dichiarò ancora una volta al nunzio Bevilacqua, che la regola doveva essere di non immischiarsi negli affari degli eretici. Il nunzio si giustificassi» presso le potenze protestanti. La cosa poteva sembrare una vendetta contro di esse, ma in realtà era fatta con riguardo alla conversione loro ed alla difesa della Santa Sede.* Per il caso che l'Inghilterra venisse meno come potenza mediatrice, il papa tiene d’occhio novamente la possibilità che si offre da |iarte di Venezia.* Il Bevilacqua, bensì, non deve mostrar*» nei rapporti personali nessun disprezzo per i sovrani protestatiti, e anzi parlar laute di loro; ma non gli è lecito trattare nel loro intercise.* Perciò non riusci del tutto discaro a Innocenzo XI. che la questione colla Francia per il Breve di pleni|»otcuza al Bevilacqua desse alla Santa Sede un motivo jier astenersi dal sottoscrivere le conclusioni della pace. « Il Capo «Iella Chiesa, e Vicario di Cristo », cosi dovè »crivere il Cibo al nunzio Varese in Parigi. « non deve avere minima parte nelle capii «dazioni, nelle quali vi intervengono i nemici della Fede e li ribelli a I>io e alla sua Chiesa •.* II Bevilacqua ha assai attenuato india pratica quelite severo prescrizioni d’lnn«*cenzo XI con il suo contegno distinto e cortese, ed è stato generalmente in buoni rapporti cogli inviati, anche cogli Inglesi.’ Kgli si era procacciato per tempo dall'Inquisizione il permesso di aver rapporti cogli erotici, ove fosse richiesto dal bene generale.» AI congresso domino l'impressione, che il contegno * Il Cibo si Buon»«*». 37 ii«>vrn»hm’ |«T7. in i Sol. n. I. * Bu»ntsi • Cibo. I» ilir-c*nbrr 167?, ivi 311. D. I. * Cibo a Milwqa*. I» * SA dieeinhrr 1*7*. Bri 311 a. * libo ■ Beilw<)u 33 («mìo 1678, ivi SIS. «Ir «opra p. 41 a. * Il Cibo si BrriUwjm». 17 Iagito 1*7*. in Borasi I Ji*. Ctr. Bardar i|nt al Cibo. Mi nowabrr IS7S, tri 3SI a.: il nnnato rtcona di far SMumnr ««peraM «Irgli Olandaaù in w mNnnmlr ali mfdiMiMM' *> si limita alla Iona aia. t ir twtrnfr hrÌlutrf tnti k * 90 taglio IC7S. Bri Sii». Ctr. IllLTfcafeAXrrT. I>W/ 3** 371. «al roti Itili» prf il Brvnr mll appnaw p. U. * sun-DiiMU *&k ctr. «opra p. 4*. a. A * Il B«rilan|M al alio. 1« giugno 1677. in Boravi I f» Gtt prima. l»r*. In data 4 ciaf»». U Cibo lo ama esortalo a non n«tnn Mnu pervlibinanr prr gt'lkglm alti* il htnitr «MIanlonilallno* < i 342 ». » la urtiammi« «aa * di altri mI p* ornino di boa ItAmalnm l’«*Uo p .*» H J. 4. p >> | II, p M f M>. p. 40 H 1*1. 1°*-’Archivio segreto p o n 11 f I « I o. 8/miyns 1*1 I. ». • * Il bui P**» di Ximag» ha lim<*Hn troppo ha*, qaaato <4a inai«!» la R»*dlatino* roolttfaia. aOorrbr s'inconfm na «a all*« di (stoiii» pn>t««taa*t* rt ia aitali '•phrali poo q«arili di principati «**Urt. arala non poA ««minar* roarar-d»*o*nU ai li f parto«—o di pawr» le mani la latto. <»»«*• rlte d*tia media •*' na. roani dianrmala. noa p*» «t»* a»r «aa latta qovtta «Araria rb* aaabW nerawarlak mé di M ai la prf In pia latto il canto «W «I dorfrbb» ♦,