ir VITA DI nime ed immortali. In corfo d’anni le ilatue e le tele non fono, che ozio- io ornamento di una privata abitazione , dove più fpeffo s’applaude alla fquifitezza dell’effigie, che al merito dell’effigiato; e quaiì fempre lì ha vaghezza di faperne l’artefice, di rado il defunto. Grande in verità e perni-cioiìffimo abufo : per lo più nondimeno comune ad ogni età, e ad ogni ca-fa . Grande altresì difgrazia, e per confeguenza comune a molte, fe nona tutte le più illuftri perfone, le cui memorabili azioni , sì per la calamità de i tempi, sì per la infingardaggine degli eredi , o invidiate da chi pre-fente le vide, o trafcnrate da chi lontano le intefe, giacciono per la maggior parte in una infelice dimenticanza fepolte. II. Effendomì io prefo 1’ affunto di porre in ifcritto la vita dì quegli Storici, che per pubblico decreto fcriffero le cofe della Repubblica Veneziana, giunto prefentemente a dover riferire quella di PAOLO PARUV TA, Cavaliere e Proccuratore, uomo quant’altri mai nel pubblico governo, ficcome gl’impieghi da lui foftenuti, e 1’Opere da lui lafciate amplif-lìma teftimonianza ne rendono, Angolare; mi è avvenuto di ritrovarne così fcarfe notizie , ovunque ho ftimato, che folle bene e di neceffità ricercarle, che nel medelìmo tempo ne ho concepito e maraviglia, e mitezza, e quali ancora difperazione, per non potere in quella parte nè al defiderio, nè all’obbligo mio foddisfare. I lineamenti della fua immagine non è fiata avara nel conferyarci l’attenzione de’fuoi cittadini, nè quella de’fuoi eredi. L’abbiamo nel frontifpizio di tutte l’Opere fue imprelTe in 4.dalNic-colini, e dal Baba ; come pure in una ftimabile tela, che è apprefio Paolo e Francefcantonio Parata y degni fuperiliti di quella illuilre famiglia ; per opera de’quali ancora molte memorie, e alcune poche fcritture di quell’illu-ilre perfonaggio, le quali per la poca cura degli eredi erano quali andate a male e difperfe, fono fiate ultimamente con particolare cura e amore raccolte e confervate. Un naturai ritratto di lui ( a ) vedelì nella prima ilanza de’Sigg. Proccuratori de Vltra\ e finalmente fcolpita in marmo fe ne può olìervare l’effigie ( b ) in un bel depofito collocato fopra la porta maggiore della chiefa dello Spirito Santo in Venezia . Ma quanto a’fuoi coilu-mi, a’fuoi impieghi, a’fuoi iludj , e alle circoitanze particolari della fua vita, qual difattenzione non fe ne trova negli fcrittori ? qual povertà? qual filenzio ? O nulla ce ne dicono, o così poco, che in luogo di foddisfare 1' avidità, la difguilano. I pochi e breviffimi elogj che qua e là con fatica conviene andar rintracciando, non ci danno, anche uniti , idea fufficiente d’un tant’uomo, di gran lunga in fe ilelTo e ne’fuoi fcri'tti , che nell’altrui lodi maggiore . A me dunque fi dovrà perdonare, fe nella narrazione della fua vita andrò digiuno ed afeiutto pia di quello che di primo tratto mi farei potuto figurare , e anche più di quello che il Pubblico prefentemente può attendere e dalla itima che di lui tiene , e dalla fperanza che ha di me conceputa. III. La famiglia PARUTA è illuftre da molti fecoli : nobile ove pre-fe l’origine : più nobile ove eleffe la permanenza . Pafsò ( c) da Lucca a Venezia : da Repubblica a Repubblica : da città libera alla reggia della Ji- (a) Gio. Strìnga nelle agg. alla Vetie<{. del Sanfov. lib. Vili* pag- «7* dell'edel Sa-beato , 1604. in 4. (b) G tu/l in. Martin. addl\. alla Vene%. del Sanfov. pag. 273. dell1 ult. edi\. ( c ) Croniche my/. delle famigl. nob. di Vene\.