Innocenzo XI deplora la cacciata di Giacomo II. 375 Ora, con ciò cade l’unico appoggio per asserire il contatto fra la Caria e il più grande uomo di stato dell’olanda.1 In realtà il papa, come Luigi XIV ! e molti contemporanei, si trovò da principio in incertezza completa circa gli scopi dell’Orange, che questi celò gelosissimamente fino all'ultimo istante.* Allorché finalmente i"si divennero più chiari, l'Adda annunciò, che Giacomo II aveva preso tutte le misure di precauzione contro un attacco olandese. 11 papa, tuttavia, non si tranquillizzò che temporaneamente.4 Al principio di novembre la sua preoccupazione per le sorti di Giacomo II divenne tanto grande, ch’egli ordinò in tutte le chiese e conventi di Roma preghiere pubbliche per lui.5 Seguita la catastrofe, diresse alla coppia reale inglese, partecipando caldamente alla sventura della dinastia Stuart, Brevi consolatorii, in data 1° febbraio 1689.* Il 7 febbraio deplorò in Concistoro la cacciata di Giacomo dal suo regno, eccitando in pari tempo i cardinali alla preghiera, affinchè Dio volesse restituire al re fedele al cattolicismo la sua eredità strappatagli dai protestanti.7 Ma Innocenzo XI nali >, egli attribuisco al papa intenzioni, per le quali non è addetta prova, e che anzi sono in contralto col carattere del papa. Queliti non iti sarebbe mai deriso a sostenere un principe calvinista contro un sovrano cattolico ■'fr. sopra p. 345). La contraddizione risulta inoltre dalla condotta, illustrata «opra da me, d’Innocenzo XI dopo la caduta di Giacomo II. Se il papa avesse fatto la parte decisiva attribuitagli dal KolofT, Innocenzo XI sarebbe stato un ipocrita, perchè al principio del novembre 1688 egli ha ordinato per Già-« orno II in pericolo preghiere pubbliche e il 7 febbraio 1689 ha deplorato in Concistoro la sua caduta (vedi appresso p. 376). La decisione «d’importanza “lorica universale» attribuita ad Innocenzo XI, che secondo il KolofT egli avrebbe presa « con chiara visione complessiva della situazione mondiale, con senso di alta responsabilità », è una asserzione indimostrata. Cfr. DamcHHL* Mass in (JutUen u. Fortck. au* Hai. Arrhircn XVIII (1926) 311 ss., secondo < ui risulta • senza contestazione • dalle fonti, • che non si può assolutamente parlare di una iniziazione del papa alla spedizione oraugista, da lui disapprovata all'estremo» (ivi 331). 1 Cosi I Immk ii (103). il quale mostra pure, che quanto il Buondì