Alessandro Vili e la Francia. 403 disfatte. Allorché l’Abbé Do Poliginie andò a Versailles con il nuovo progetto, sembrò che la conclusione della pace religiosa colla Francia fosse imminente.1 Ma anche questa volta le speranze del papa erano destinato a rimaner deluse, e questa delusione fu in gran parte opera di quel principe francese della Chiesa, che doveva la porpora all’indulgenza di Alessandro, del cardinale For-bin Jsuison. Il re, sapendo di possedere in quest’uomo estremamente abile e capace uno stmmento docilissimo, stabilì che il cardinale, andando a Roma a ricevere il cappello rosso, rimanesse colà a sorvegliare il moderato duca di Chaulnes.* 11 2 luglio 1690 il Forbin giunse a Roma e venne subito condotto dal cardinale Ottoboni presso il papa per una scala segreta del Qui rinaie.1 Questi 10 ricevette molto graziosamente e gli imposi» il cappello cardinalizio nel concistoro del 6 luglio.4 Quanto più il Forbin riconobbe le serie disposizioni di Alessandro Vili per il componimento dei dissidi colla Francia, tanto più tenacemente insistè nelle richieste gallicane. Cosi facendo, ''gli agiva del tutto secondo le intenzioni del suo signore. Luigi XIV rifiutò il progetto di compromesso approvato dallo Chaulnes. richiamò il cardinale Bouillon, anch’egli d'idee moderate, e si affidò completamente allo Janson.1 In tale condizione di cose ad Alessandro non rimase che ricorrere alle misure più rigorose, già preparate da Innocenzo XI. Giù «lai 30 giugno era redatta ima Costituzione, che non condannava «lirettamente le dottrine dell’assemblea vescovile del HìK2, ma dichiarava la decisione presa da essa su quelle dottrino e le disposizioni esecutive come emanate senza potere, invalide e nulle; la Costituzione ora fu sottoscritta, e i rappresentanti «Iella Francia furono informati, che la sua pubblicazione era inevitabile.* Seb-l>ene il Forbin e Io Chaulnes rispondessero con minaccio, Alessandro Vili si rivolse di nuovo a Luigi XIV personalmente, e al tempo stesso anche alla signora di Maintenon cosi influente sul re.» La lettera autografa del 18 dicembre 1690. in cui egli scongiurò ancora una volta il re di ridare alla Chiesa di Francia la pace, non cambio 11 duro animo del sovrano. Al papa non rimaneva più che poco tempo da vivere, allorché gli giunse la lettera di risposta di Luigi dell’8 gennaio 1691, che annientò tutte le sue speranze di pace. * Gìklv nella lite, de» fimi. kitt. XXII 177 ». * Ivi 183. * Cfr. il • Diario di C. taurina nel Val. 8390, Biblioteca Vaticana. * * Acta consist., loc. cit. * Vedi Ginn, loc. rit. 184*., 188. * Vedi ivi 202 e M. d'Asoklo, Lmtfi X1Y e la 8. Htdr 26. ’ 11 Breve alla Maintenon, del 29 dicembre 1690. in ¡ireria. Archivio • «greto pontificio. Cfr. ora Laxolois nella B*c. d'kiti. treUt. 1929, 62.