«ft InnocMtM XI. IttTtt-H1H9. Capitolo II. l'imperatore «il aveva coadiuvato la »coperta della congiura; fatto, questo, che U nunzio di Vienna Buonvisi utilizzò più tardi con Leopoldo |mt detertninarlo ad accondiscendenza nella questione un-gherese.1 I. » seconda diflicoltà, quella religiosa, s’incrociava colla politico-statale. K*.sa consisteva nelle lotte confessionali tra cattolici e novatori religiosi nel paese stesso. Le due ditllcoltà minacciavano di divenire catastrofiche per l’Austria e l'Ungheria, da quando i protestanti fuggiti dopo la ricordata congiura nella Transilvania, i Curuzzi (Crociati), come si chiamavano fieramente essi stessi, avevano aperto contro gli odiati tedeschi e cattolici la lotta per la vendetta, ( olla loro perfida guerriglia e le loro incursioni predatrici essi produssero dal 1672 nella parte nordorientale dell’Ungheria devastazioni incredibili, delle quali, del resto, erano chiamati a render conto con severità implacabile, quando cadevano in mano alle truppe imperiali. Naturalmente i Curuzzi cercarono e trovarono intese con i nemici dell’imperatore, Luigi XIV e il sultano. Il pericolo divenne tanto più grande per i paesi ereditari e l'impero, quando gl'insorti nel 1678 ebbero trovato nel giovane conte Km-luorich Thokolv, capopopolo e dominatore nato, un condottiero capace, e dietro le loro ostilità apparvero i granili armamenti di Kara Mustafà contro l’Austria. L'imperatore era costretto a dominar«' 1 torbidi ungheresi a qualsiasi costo. Kgli non poteva lasciare, che l'Ungheria si offrisse all’esercito turco quale base di attacco contro I paeei ereditari. Ma precisamente le complicazioni esteriori, - prima la guerra »dia Francia, e dopo la pace di Nimega la politica ili Luigi XIV, favorevole ai piani del (Iran Visir , resero la questione ungherese estremamente complicata per Leopoldo e quasi insolubile.* Tanto più l'imperatore doveva sentirsi colpito dall'intesa di Sobicski con gli Ungheresi ribelli. La Polonia era in questi anni, l'antro la volontà della nazione,* il gTan quartirr generale, il punto di coneentrazione degli anti abshurghesi. Sebbene la pare di Nimega del 5 febbraio 1679, con un articolo speciale, vietasse l'ap-poggio dei ri Udii ungheresi, l'inviato francese in Varsavia, Itéthune, concluse con casi un trattato formale. Kgli volle levare per essi trup|M< in Polonia e fornirle di utliriali franerai, di armi e di danaro, ed essi alla loro volta si obbligarono a non trattare coll'imperatore sema consenso di Luigi XIV.« Lo strumento del iièthunc per * BwtM a Cibo, il Ti dkmhep tate, la II MI. • l'ir Kb»>u« h S4* 2*1 * ItT. Bwavm al Cibo la «Ut* 1* ottobre 10??. la Bw»*i I 444«. • l)t llkDU. VII 507 AIO; Ku»rr. Ihu J*Ar /*«i. Mp s. »pur p i!». W irUaost di nistaiin da Ti—a e da V armarla li" 1*7*. SaBc atarrfci-■miioqì dei IWibunv «fwilawia 6 Martelli al Ob» la data I# taglio 1*7» L‘ iiisurmìoix* un^hcrar. ## l'esecuzione dei suoi piani in Ungheria fu principalmente il cavalieri* polacco Gerolamo Lulximirski. Non solo le relazioni di nunziatura di qucU'anno sono piene di lamenti sulle macchinuzioui di lui,1 ma anche il papa si lagna amaramente del suo lavoro di reclutamento per gl'insorti. Il 'Mi ottobre 1677 il Cardinal segretario ili «tato informa il nunzio di Varsavia,* che 700 soldati |ioiacchi e *0 ufficiali di altre nazionalità sotto il comando del Luliomirski si erano riuniti cogli insorti ungheresi. Kgli aggiungi*, che ciò corrisponde molto male alle dichiarazioni fatte dal re al residente imperiale; si tratta di un proce«limento scorretto contro Pimpera-tore, che, come tutti sapevano, ha liberato la Polonia dai barbari; ed è al tempo stesso un torto contro un sovrano conllnanle. L'accusa del Cibo contro lo stesso re (ìiovauni non era senza fondamento. Nousi jh>i eva dire, ehe il n* cedesse «»lo forzatamente e di mala voglia alla pressione francese strapotente.* Se anche l’entusiasmo del Sohieski |mt Luigi XIV andava lentamente scemando, tuttavia l’inimicizia contro l’im|>eralore seguitò ila principio a dominarlo completamente.* Si aveva generalmente la sensazione, che gli arrotamenti per l’Ungheria in Polonia non sareblN*ro siali possibili, se al re fossero dispiaciuti,* |*errhè Sobieskl era temuto nel popolo. Ma questo non era ancora tulio. Non solo il Itéthune, ma anche il Sohieski aveva concbiuso un trattato cogli insorti.* Kgli vi prometteva loro protezione e garantiva loro ricetto sui suoi Iteui ed a sue sp«*se. Al vescovo francese Forbiti lanson egli disse apertissimamente. che non solo erano siale levate troppe in Polonia contro l’Austria per sao eccitamento, ma che tutta l’insurrezione ora cominciata in conformità «Ielle sue istruzioni.* L’orientamento ant¡imperiale di Sobieski fu leni|Miraneaniente cosi spiccato, ch'egli non permetteva addirittura più l’alTertnazione di altre opinioni int«im«i a lui. Lo slesso nunzio Martelli, sebbene per il resto foase ben visto a c«»rte. si lamentava alla fine del 1677 * i Bombi I 477. a. I) * la Utm di Isgaaara 4*1 r—*d»«it» imperiai» di Var> «aria a (¡»tanni III «W » maggi» l*7s. Jiti /W V 7*. 4«! * (tr. u RtKmTKM al l ibo ia data » » 3* ipario 1*77; U Man*Ui al Ubo I» data la ag»*t» 1*77. ia»B«J«si I 441 443. taottr» JHm /W III 3*3. 53« ^ali atxuo (W roflrgio pallina drt TmISs la 1 popoli a mp politici; MartvUl a libo il 21 febbraio e I» faglio 1*7*. la BoJasi I 454. 4*4. * Ivi 445 dr. fibo U • 1*77. Hi * i'oo «lamia tà «raaaroao *gli • Il aaatio. «»di Martelli al Ciba ia data Ift tagli« 1*7*. Hrf 477. a. ». * «tr 11 Roootìm al Ubo ia data 3 atleta» 147«. ivi 4«! 4M * Itr BaoarM a libo. Il K agnolo 1*77. I»i 441 * 1 asiaur» ori aao iwUao a l.««gì XIV | S 7. Attm /W, III 470. IW ho«U De llawu. VII llls ' Forbii» luwa a f.aigi XIV. Il 9* wtbabi» I«.«**. .I>ti l'mt. VII 34 a. * Al l ibo il I* Moabn 1*77. la ton«i I 44«. «Ir. la rriuinia