Imiorriixo XI. 1670-1689. Capitolo IV'. tonto a danneggiare, anziché a mantenere, l’onore della religione » della Santa Sede. K»*i erano talmente uniti al re, che nulla li poteva depurare da lui. E poiché questa professione poteva essere di utilità a privare del Ioni effetto i vani passi della Santa Sede, e*- i pertanto doveva esser rinnovata con ogni sincerità ed attacca-mento possibili.1 Non occorre illustrare quale impressione face-«.* la lettera in Roma. Il cardinale Pio scrisse il IO agosto 1680 all’imperatore, che il governo francese aveva esercitato una forte pressione sul clero, perché si allontanasse dal papa ed accrescesse cori la sua propria autorità. La Francia, per quel che sembrava, voleva seminar discordia tra il papa ed il clero, attinché Innocenzo rima tiesse del tutto isolato e così fosse costretto ad invocare l’aiuto del re contro il clero, e quindi a far concessioni nella questione della regalia. Per adesso si voleva attendere ancora a Roma l’arrivo ilei cardinale D’Kstrées, ma, ove egli non giungesse presto, si era decisi ad agir»». Vi erano infatti ancora dei vescovi francesi fedeli, che non avevano osato, per verità, parlare nell’assemblea, ma esortavano il papa a procedere.* Nel laicato francese l'ultimo Breve d'Innocenzo XI era giudicato assai sfavorevolmente: esso, si pensava, assumeva un tono del tutto inusitato contro il re. Ma si biasimava altrettanto, specialmente negli ambienti di cultura, il contegno vergognoso del clero francese.* Disgraziatamente, proprio il capo del clero francese. Parvi ve scovo di Parigi Francesco llarlay, che aveva tenuto la presidenza ndl'assemblea del clero, dava circa questo tempo colla sua condotta verso il convento di Charonne, l'esempio peggiore di compiacenza verso gli atti di arbitrio del governo. Le agostiniane di t'ha-rotine possedevano il diritto di nominarsi per lilM-ra elezione una superiora ogni tre anni. t>ra nel 1676 era stata imposta al convento per dis|tosizione reale una nuova su|M»riora dell'Ordine cirster-ciense, che l'arcivescovo aveva accettato e collocato in carica. Poti Breve «lei 7 agosto 16H0 Innocenzo XJ casso questa nomina come non valida e restimi alle monache il loro diritto di elezione.* Ma un decreto del consiglio reale dichiarò invalido ii Breve ed appellò per abuso del potere pontificio al Parlamento.* che quindi proibi alle monache di dar seguito al Breve, fon un nuovo Breve del 13 ottobre 1 »>*41 il papa richiese da esse di non dar retta ai * ttàkl*. .tw«U» 13. * IV» ut «lata IO agmlo tasti, loc. rii. 12«. * Il Gftatx (lo*, rtt. M«.) addoc* una wtw di ■Msti» »»a et» i noi» rkr m wlo ornila di qwl impa In Itvmr del nmlniK» M cirro. * llvatuikh I 300 * (ittii. loc. rii. 37. ¡N traila di ma raskits * appcttatioa nstaf d'alxt* «.