Nuove misure antigiaiuwnistich«*. 445 mente i cardinali dell’inquisizione i quali però in una seduta straordinaria e tinaie tenuta nel convento della .Minerva non riuscirono a trovare una decisione concorde.1 Dal 17 novembre 1«!»;} quale rappresentante dell'università di Lovanio si trovava in Roma il professore Giovanni Libert Hennebel, al quale più tardi si aggiunse quale rappresentante ilei vescovi l’agostiniano Bernardo Desirant.* L’attività dell’abile Hen-nebel ottenne un grande successo: dopo lunghe discussioni il 28 gennaio 1924 venne emanato un decreto dell’inquisizione e il (» febbraio un Breve pontificio, il quale proibiva qualsiasi aggiunta al formulario tradizionale ». I vescovi dovevano star paghi che le cinque proposizioni venissero anche adesso sottoscritte sinceramente, senza distinzioni, limitazioni o dichiarazioni, nel loro m »no letterale immediato, come le avevano volute sottoscritte i papi antecedenti.* L’università di Lovanio il 24 marzo 1694 in una devota lettera al papa 4 promise di osservare la proibizione espressa alla line di questo Breve di disputare ulteriormente sul senso delle cinque proposizioni e del formulario. Inoltre nel decreto era proibito di attribuire l'odioso nome di giansenista a chiunque ripudiassi* lo cinque proposizioni. Già credevano i giansenisti con questo Breve di avere in mano un espediente per sottrarre alla censura il nome e il libro del Gianscnio. La nuova decisione, così essi affermavano, 1 1« • Rifldwioni nell' Archivio Liechtenstein riferiscono in argomento: « Alcuni dicevano che li vwcovi «li Fiandra non dovevano esigere il formolario d'Alessandro VII. molto meno le tildilioni. »tante che il formo-lario concernendo la Francia noia non si doveva «tendere ad altri |>ae»i »enea licenza della S. Sede, e che non aspetterà a quei vewovi di fare né di »ÌKerr simili addizioni. Altri aderivano che tal licenza era superflua. mentre li vescovi ponno mettere in esecuzione le ro»titutioni apostoliche, particolarmente quando «ono dogmatiche e perpetue, senza ricorrere alla Sede Apost.. e che |mtino dare il pabolo che «limano il più salutevole alla lotti grege. della quale e»si sono tenuti di render conto a Dio, »ostenendo che «ono maggiori l'inconve-nienti che potranno nascere dal nou uso del formolario e delle addizioni che ■Lall'uso o tolleranza di nuo. Kt altri Analmente riflettevano che li Francesi, non riconoscendo l'infallibilità del Papa nelle questioni de iun*. paiono di voler »««ondare l'istanze de’ ristori di Fiandra premenilo a maggior segno che si publichino dalla Sede Apost. tali nsolutioni non »«do in iure, ma anche in fatto, per a«^*emlere in quelle parti qualche grand'incendio e [»escare c«»»i in acqua torbida nella congiontura dei tempi presenti, e però ri »«ino alcuni zelanti che potrebbero che ai tratta*»« questo negoti» d»»po la pace universale, ma ai deve temere di dar in que»to modo ansa ai Giansenismo «li maggior* mente radicami. Onde si sente che la S. Congregazione non habbia pre*a alcuna p«>*itiva risolutone ». * I dati di cui sopra secondo le * Riflessioni. k»c. cit. Intorno a Hennebel cfr. Wf.kvp.r, Fr. Smnrr; I 333; Ut ETEK 1V* 725 (cfr. 3H0J; LAr.MHr.lt. Zur K%rrkcHge+rk. BS MS.: Dir!, dri Tkrol. Calk. VI 214*: Su lH-airant ivi IV 627. * AU'arcive*coro di Maline*, i resrari di Kruge». Gand. Roermond in I>*Aroextké Ili 2 31M; IServijso IV 742: ScHtU, loc. cit. 25. 4 Ristampato in Labuueb, loc. cit. W »».