Innocenzo vuole evitare ogni pericolo di guerra. 289 pace tra i principi cristiani; e questa volta il pericolo di guerra etiche per lo Stato della Chiesa veniva ad essere in una vicinanza preoccupante. Lo sue finanze erano allora talmente esaurite, che dovette sospendere i sussidi all'imperatore ed alla Polonia. Per giunto la sua salute era per lo più sofferente. Se non voleva «•sporre lo Stato «Iella Chiesa ad essere inondato dulie truppe di un conquistatore senza scrupoli, egli doveva umiliarsi o adattarsi a passi, che potessero assicurare la pace. Egli accettò volentieri, che il re d’Inghilterra si offrisse novamente quale mediatore.1 Allorché il Lavardin si lamentò presso l’inviato di Malta di non aver mai ottenuto un’udienza dal papa, e questa lagnanza fu comunicata dal Cibo ad Innocenzo XI, il Cibo dovette annunciare al Lavardin, che trattative a mezzo dell'inviato di Malta erano possibili, su di che il Lavardin promise di chiedere subito nuove istruzioni al suo re. Il papa fece chiamare a sé espressamente il Cardinal D’Estrées e gli dichiarò di non avere nessuna contrarietà contro il re di Francia; facesse il Cardinal« da intermediario presso Luigi XIV, affinchè questi non intraprendesse mosse ulteriori cent ni lo Stato della Chiesa. Il D’Estrfcs promise di fare quanto era in suo potere.* L'amore ili pace del Lavardin, peri», appariva in una luce singolare nei festegiriamenti da lui fatti in Roma sotto gli occhi del papa, con fuochi artificiali e luminarie, por la presa di Philippsburg, sebbene in Roma non fosse costume di festeggiare vittorie su principi cristiani, e questa conquista fosso il segnale di attacco por la guerra generale, che il papa sareld** stato cosi contento venisse evitata.* Invece Innocenzo si riprometteva molto dalla media-rione inglese. Re Giacomo aveva inviato a Roma per le trattative il cari li nal D’Eate. Innocenzo irli permise, «»me aveva jiertnesso * • Adda in data 15 novembre IftSrt. V««.-mI d Inghilterra 14. Archivio segreto pontificio. Cfr. l'Utnuione dell'inviato inglese Porta del febbraio 1BS9. in Cifeiux. Rérvinlion 474 a. * • Al Ranoui in data 23 novembre 16»*. A«««!, di F ranetti 177. loc. cit. Il cardinale deve intervenire. • ch« *. M** non permette»* che «1 face». **To altri panai nè s'innovarne di vantanti», il che $ E. mostrò di voler fare ». Il nuniio di Colonia ebbe comunicatone di questo pano. Cfr. la relazione del cardinale D'Eitm» a Luigi XIV in Mwiur» III 77: • I*e pape termina cette conversation en disant, qu'il désirait que je témoignai se a V. Il*« qu'il «nuhal-•ait de pouvoir être bien avec elle, et qn'aprfas avoir «wsuré tant de chose«, *e» états pussent être au moins garantis de la venne de* troupes ... ; que le Koi devrait retirer ses troupes et ne pas faire la guerre » an vieillard de soixante dix hait ans ». * « * Il marchese di Lavardin ha fatti qwoU «ers fuochi et illumination) in Piatta Farnese con due fontane di vino e eoa frequenti salve di mortaletli per la presa di Pilisburgo. contro ogni convemenia e onstume e con scandalo «niveraale. mentre in Roma non ni sono mai fatte altagrnue per vittorie o •vantaggi riportati contro principi cattolici •- Al Kanuxxi in data 23 novembre I6ss. .Visiùtf. di F ranfia, loc. cit. Puro a. Ma Ari fwpt, XIV. t la