Lettera di Renna al papa dei vescovi dell'assemblea del M82. 441 Il 14 settembre egli comunicò al papa d’aver dato gli ordini nette»* 'ari perchè le prescrizioni «lei suo editto del 22 marzo 1682 circa la dichiarazione del clero francese «li qui innanzi non venissero applicate.1 Ancora nello stesso giorno ogni singolo partecipante all’assemblea del 11>82 diresse al papa una lettera di scusa. Si diceva in essa: Niente mi è tanto doloroso quanto il fatto che nel lieto rifiorire della Chiesa lo stato delle mie vertenze sembri precludermi finora in certa maniera l'accesso alla grazia di V. Santità. Ora siccome, come ho udito, la causa di ciò si trova nella mia partecipazione all’assemblea «lei clero in Francia tenuta a Parigi nell’anno 1682, così io professo e dichiaro, prostrato ai piedi di V. Santità, che mi rincresce vivissimamente e più di quanto io possa esprimere tutto quanto in tale adunanza avvenne che abbia così fortemente dispiaciuto a V. Santità ed agli antecessori di V’. Santità. E perciò dichiaro che tutto quello che in quell'adu-uanza potrebbe venir considerato come deliberato intorno all'autorità della Chiesa e del papa, lo considero come non deliberato e come non da deliberarsi. Inoltre tengo come non fissato tutto quello che potrebbe venir considerato come fissato con datino «lei «[¡ritti della Chiesa.* Poiché mai è stata mia intenzione di fare alcunché a danno della Chiesa, anzi io mi dichiaro pronto all’obbe* •lienza più profonda verso V. Santità.* Quando giunsero a Roma questi importanti documenti, il papa convocò per il 5 ottobre 169.1 un concistoro. In esso egli comunicò la rinuncia di Luigi al suo ortiine anteriore d'insegnare i quattro articoli e le lettere «li scusa «lei vescovi. Circa il «liritto delle regalia «•¡ìli userà le convenienti cautele. I>op<» di ciò avvenne prima la preconizzazione «li 8 e poi nel concistoro «lei 12 ottobre <|ii«*lla di altri vescovi francesi,4 «lopo di «-he I>*K*tr«W*« ringrazio solenne* e regolandosi Roma dagli arridenti di tu*»ri. hanno i cardinali francesi «limato tiene di »tringere l'accomodamento delle note differenze, come gli è riuscito. Martedì notte. 25 del corrente, fu spedito dal cardinale de Forbin il «no segretario alla corte con l'ultimatione del trattato *. Archivio Liechtenstein di Vienna. 1 SiosniuTt, loc. cit. 735; Ro«KoVax T, ìlonmm. 1 215; « olirti io l.a rfmi, I 835; AtrTAt;i», //i*t. iU Pie VII voi. Il* 171. L'opinione che la lettera •li Luigi XIV non sia autentica, tua inventata dai giansenisti è stata respinta già «lai Raxkk (III 119, n. I). non avvertendo egli però che Artaud. che egli cita alla stessa pagina, nei 1825 ha visto neU’Afrhivio segreto pontificio l'originale che ai afferma avrebbe bruciato Napoleone I (Amen, loc. cit.). Venne ritrovato nell'originale da Mona. Mercati (/ice. de* *eienee* rrltq. 1920, 305); è ben conservato con i sigilli doc. che porta ora la signatura AA. Arm. 1-18 43U. Cfr. Dt'BKt'EL. Ab plein con/fil 119«. • Ciò ai riferisce al diritto di regalia; vedi PHtUmox, Ltuiviq XII* 329. • Vedi (»¿Bis. loc. cit. 450; Spieil. Tal. 1 (1890) 141 Kuirr VI 226; Collerlio Latenti* I 835. • Vedi * Acta consist.. Biblioteca Vaticana.