434 Innocenzo XII. 1691-1700. Capitolo II. e questo in parte dipese dal fatto, che parecchi papi, fra cui parti cnlannente Innocenzo XII. preferirono come soggiorno il Quiri-rude al Vaticano. Anche il movimento in Banchi era notevolmente diminuito, e via Giulia era già divenuta quella via silenziosa, che è anche oggi. Il Trastevere era abitato da piccoli artigiani, da vignatoli e giardinieri, i Monti dal ceto medio. Le abitazioni delle classi più elevate erano sparse in tutto Campo Marzio, da Via dei Coronari e Monte Giordano al Teatro di Marcello, al Campidoglio, al Quirinale fin verso Piazza 8. Carlo al Corso.1 La popolazione della città, che nel 1691 ammontava senza gli Ebrei a 131.634, era un po’ diminuita negli anni seguenti, ma risalì dal 1697 e nel 1699 era di 135.089, fra cui 42 vescovi, 2687 preti, 3650 religiosi e 1947 monache.* L’aumento avvenuto nel 1700,* fu semplicemente passeggero; esso fu dovuto all’anno giubilare, col quale l’attività religiosa d’Inuocenzo XII ebbe una bella conclusione. Pellegrini ed altri stranieri in gran numero venivano nella città eterna anche negli anni comuni. Fra essi erano anche molti acattolici, meno però dalla Germania che dall’Inghilterra, ove si sviluppò presto, come in Francia, la moda di viaggiare in Italia. Corrispondentemente anche le descrizioni di viaggio francesi e inglesi mostrano una comprensione più profonda di Roma di quelle tedesche.4 Nel medico di Lione Giacomo 8pon, che visitò nel 1674—1676 l'Italia e l’Orionte, predomina l’interesse archeologico specialmente per le iscrizioni. Ma egli rende giustizia anche a molte delle altre attrattive di Roma. Bisogna essere, egli dice, disgraziato di natura, per non trovare colà in qualsiasi campo la propria soddisfazione; il dotto ha a disposizione ricche biblioteche, l'amante della musica 1 Vedi Kkcmont HI 2, 819. È interessante l'opera di luaso: Lt* rette* de l’atrienne Home rtckerrhes niw uni», metures. dettine: tur le* limr et grareJ i*ir leu BoxAVENTt'RE b’OvEKBKKK *oh* le* Pontifical* tTInnoeent XI, d'Alejandre Vili e Innocent X11, 3 volumi, L’Aja 17tt3. * Sludt e diHum. XII 182. Gli Ebrei (10.000) e gli eretici forestieri non Mino computati; vedi Diario, ed. Campello XIV 187. Un * Ragguaglio delle (antigüe più antiche e più nobili Romane (al tempo dì nuoce mo XII),nel ('od. Hai. 124 p. 07 u. della Biblioteca nasionale di Monaco. * 149.447. È interessante per la storia della cultura un manoscritto donato dal marche«« Mac Swiney nel 1909 alla Vaticana: • Habiti «oliti ad usare nella corte Romana, delineati da F. Angelo Maria da Bologna. Min. oaserv., per uso della libreria del couvento Xuuciata di Bologna », con acquerelli, opera del temi>o d’Innoceuxo XII. In principio un sonetto: « È un gran teatro la corte Romana ». * Vedi Xoack, Drultckr* l.rbrn in Rom 2*> ss., ove si rileva il fatto, che in buona parte gli ambienti colti di lierraania, solo coll’opera del ^andrart « Teut-sche Academie der edlen Bau-, Bild- und Mahlereikuust * (Norimberga 1675) incominciarono man mano ad interessarsi piti vivamente di Roma e dei suoi tenori artistici.