La lotta per l’arcivewovato «li Colonia. 277 dere secondo i canoni.1 La lotta, che ora incominciò intorno all’ar-i ¡vescovato, ora in sostanza una lotta fra l'impero tedesco e la ( ••rana francese intorno a una delle più alte dignità dell’impero; ma una soluzione pacifica sembrava esclusa per il grande eccitamento delle passioni da ambe le piarti. Erano di fronte come candidati il diciassettenne Elettore Clemente «li Baviera cd il cardinale Guglielmo di FUrstenberg. In base al diritto canonico, nè l’uno nè l'altro erano eleggibili senza intuito papale, perchè il Filrsteuberg <-ra già in possesso del vescovato di Strasburgo, e Clemente non aveva ancora raggiunto l’età necessaria. Ambedue quindi richiesero la dispensa papale. Innocenzo XI si dimostro tin dal bel principio fermamente risoluto a respingere l’ingerenza di Luigi XIV in affari vescovili puramente tedeschi. La candidi ! tira «lei Fflrsten-berg era quindi senza speranza tin dal primo momento; il nunzio Tanara fu incaricato di esprimergli il rincrescimento del papa per il fatto, che non poteva prenderlo in considerazione. Al tempo stesso egli fu ammonito a non tentar nulla, che potesse turbare la quiete pubblica.’ Diversamente il papa si comportò rispetto al giovane principe bavarese. Esteriormente non fece nessun passo |>er lui, ma incaricò il nunzio il 5 luglio 168* di fare colla dovuta prudenza* tutto quanto ]tote*se riuscire utile alla sua elezione, e biasimò col nunzio la concentrazione di truppe di Luigi XIV al confino.4 Il 17 luglio 10K8 Innocenzo rilasciò al principe Clemente 1 • « tni'iitre non può danti un coadiutore ad un morto.... X. 8*» vuole ch'ella [Tanara] farcia intruder* a i rapitoli deUr rliirae varanti (l'arrirr^rovo di Colonia aveva riroperto anrhr il vmrovato di \l(in*ter) che il desiderio e la mente di S. B“» è rbe pmredino canonicamente neU‘elet«»oni. facendo radere nelle peritone più degne ». Al Tanara in data 26 giugno I#**. Smmtial, di < ola»ni, loc. rit. * • Al Tanara in data 2« giugno Ittss. loc. rit. L'Imperatore domanda, cbe ai abbia riguardo all'impero, • ma non ai mi comprendere, con <|ual ragion«! il Re chriotianimimo poma pretendere d'ingerirvici, mentre egli non sarebbe »ai per permettere cbe nè l'imperatore nr alcun altro principe entrarne nelle proviaioni de' vescovati e de' (eudi del «no regno >. L'ammonimento al Fftr-*ti i.l « ig vmne rinnovato il 1* luglio ISSS con * riira al numtio (loc. rii.); • eli cgli con la »uà prudenia *ia p*r contenervi in maniera rbe non «arredano •concerti e non venga turbata la quiete publira ». Cfr. E. BÓHMLXxmbr, Dm H‘«*l drt Urrenft Jamrpk Klemma eoa llmfrrm tmm KrOnm-kal in» Kàlm /MS iiell'i tberbafr. Arri ir LVII 2S4 2*4; ^móltf. Kmrfénl Jotepk A'(ratea* mmd Madame dr Rmfthtfl negli Ammalrm dn lìiM. Yrmmt fmr drm SutUrtkn» ItalS, I 77: Gitici*. finWnfÌM 445*. * • * N. £** vuole rb ella ron la Mmntna prtidenu e rirron*pe*ione prendi tutte le congiunture rbe nr le preaentaranua di aiutare le prattelar rbe ni fa-ranno a favore del »igr. principe di Hat aera per la r trina drclone di rotavto cbie*a *. Al Tanara in data 5 luglio 16**. .Ynrmf. di ( loe. rit. * * « I.VnmUr truppe alle frontiere di roteato elei («rato non pare vera* niente un procurare nelle prosatine eiezioni quella libertà rbe dire il «igr. rar-dittale l'ùr»tenbrtg volerai dal Re rbrtutianiM.mo > (al Tartara In data le luglio