Precauzioni del papa contro le minarci« francesi. 273 consiglieri, abbisognasse solo di essere illuminato. Il procedere «lei . 0verno francese veniva l>ensì condannato da lui con parole aspre,1 ma tuttavia non respinse senz’altro la mediazione del duca, e anche il Croissy riferì al nunzio, che il suo re era pronto a prendere il «Ima come arbitro: aveva il nunzio i pieni poteri necessari per trattative t* Il nunzio potè solo rispondere, che domanderebbe in proposito a Roma. Ma anche stavolta il papa non era disposto . concessioni qualsiasi; gl’intriganti alla corte francese vi avrebbero visto non un’acconducendeiua, ma un riconoscimento delle loro •vigenze.* Tanto meno successo Innocenzo si riprometteva da trattative, in quanto le minaccio francesi contro la Santa Sede si ripetevano continuamente. Egli si vide quindi costretto a misure di precauzione. La guarnigione di Civitavecchia venne rafforzata e completati i reggimenti pontifici. Il papa dichiaro novamente di non voler iruerra colla Francia; ma non era più disposto ad assistere a tutto t ninquillamente; era sua intenzione di resistere a mano annata id un tantativo di prendere Civitavecchia. Di un aumento di troppe, «lei resto, Innocenzo aveva bisogno, come per la difesa • li-ila costa italiana contro i Barbareschi, così anche jmr il mantenimento della tranquillità in Roma; il malcontento contro i Francesi, infatti, era ivi cresciuto talmente, che v’erano da temere disordini della popolazione.4 La preveggenza «lei papa si manifesto l>erfettamento giustificata, perchè alla Francia mancava quasi completamente la volontà di una intesa pacifica. L'inviato francese in Madrid sottopose ul governo spaglinolo la proposta ufficiosa di far causa comune col Ut Francia nella questione del quartiere. 1 • « rhc non si troverà alcun prinripe. jw barbaro eh* «ia, che liabbis