Imiareuio XI. min lllHll. Capitolo IV. inflitti, fra incaricato d'impedire una condanna «Ielle libertà gallicane e del diritto di regalia. Ma, una volta conosciuti i passi dcU'asscmblea del riero, gli zelanti avevano ottenuto a Roma il sopravvento; la Congregazione della regalia, rafforzata coII’h. giunta di vari teologi, ricominciò il suo lavoro sedendo frequenti inente, e riprese iti mano le deliberazioni procedenti per la prepa razione di una condanna «Iella regalia.1 Il compito del D'Estri venne inoltre aggravato «lai fatto, che a Parigi cresceva sempre più la resistenza contro i quattro articoli, dimotlochè Luigi il 9 maggio no»pese del tutto improvvisamente l'assemblea e il 29 giugno le coniando di sciogliersi. Oli atti dovettero esser con segnati e tornarono in possesso del clero solo il 1710.* Il pass«» totalmente inaspettato del re dovette provenire dal fatto, che il papa era «li nuovo disposto a trattative col Cardinal D’Est rèe«. Perciò la C«ingregnzione della regalia venne ili nuovo congedata; i suoi lavori terminarono l’H maggio 1682.* Il cambiamento di disposizioni il’Innocenzo XI dovette «lipen* dere dalla situazione politica generale, pome pure dalla questione turca. Il «‘animale D’Est nVs riprese il progetto elaborato «lai cardinal Rospigliosi in occasione dell'invio del primo a Roma: secondo esso attilline le parti si dovevano astencre temporanea* mente ila nuovi passi. Avendo il D’Estri1«« il 15 giugno pregato di accettare la proposta e d'includere nell*« armistizio • anche tutti gli atti «lcU'assemblea del clero, Innocenzo XI accettò la proposta,* ma a condizione che innanzi tutto veni*,*«* sciolta l'assemblea «lei clero, perchè si era separata dall'unità ecclesiastica.* L'armistizio «loveva render possibili trattative per avviare una pace. La notizia «lello scioglimento dell*Assemblea suscitò a Parigi una gnin gioia.* Dominava universalmente il vivo desi- 1 Drnursu «'omfrtyaltmm U.%. (Ir. la * minuta «MU CoalitaaioM «Caín l'timum » dril 11 tpiilr lt»! nrl Cwl. 309 drlU B t b I i o I r r a Catan*-tu Roma. * «»fcniJí. AtarmUér 377. * Dnwcn. lar. rit. * * Cibo rumunwa a Uurj in dala 10 (tuinn ISS3. rbr ti card irri il papa • a ditMiM di «wpraardrrr nrllr alimón dirltiuwoiii allr «|U*1| m appltraln iwllr matnw mnrnll drlIWmliln. rkr In . Vhi;m( .1, Fmarm. lor rit. * * «qttrll» n«rmlMH> prr* rkr rh ¡amaron Urfu MQ ta Irtmala rkr pruna non («ww dMall« prt oprra drl rardiñal li lilí«« • roUa «nano acción Irtrr inon dtirtn drUa uu»tia> drl ranímale liurumo RcMpt^liaM I a«artsMr« drl rltt» IA l’arigi. rrodulaw dall tuitonr >. «»lucio. Ra0u(ln rrdi K>pra p JIM. a. 3> 31. * • • Di qonln «rioclinnlD ilrH a—rtnMra par rkr lutla la rHtt w w Mi taHrjcrat«. mmr da ram no« nr kakhia rtm«h> «Tand» nlilouww n> putr