I9A IiiiiiM't’iixo XI. 167&-1689. Capitolo IV. Il vero motivo dell» tensione fra Roma « Parigi divenne ora un* In* nei circoli romani. Il Cardinal Pio riferisco in proposito nella sua lettera del 18 maggio 1680 a Leopoldo 1. Per incarico dell'imperatore egli aveva chiesto la mediazione del pontefice presso Luigi XIV a favore del duca di Lorena. Innocenzo \l gli rispose di esser disposto volentieri a fare il possibile, ma prima ero necessario aspettare la risposta francese ne 11'a Care delle regalie, perché dal tenore di questa sarebbe dipeso il corso ulteriore delle relazioni della Santa Sede colla Francia.* Xegli ambienti francesi si seguitò a dare ogni colpa dei Brevi al cardinale segretario di stato Cibo. Non si sapeva ancora, » quanto pare, che l’elemento propulsivo era il Favoriti. L’inviato francese a Homa, duca d’KstriW, fece al Cibo aspri rimproveri. Ma il Cardinal l’io riferisce il 18 maggio 1080 all’imperatore Leo-poldo circa la posizione del Cibo, che il segretario di «tato aver* combattuto il Breve, e che Innocenzo XI per consiglio di lui *i era deciso dapprima j>or trattative orali. Solo quando altri consi• glieri avevano acquistato influenza, il Breve ero «tato cionon»-stanto spalilo, del che il Cibo aveva avuto conoscenza posteriormente, al momento dell’invio.* Dei membri della Congregazione della regalia morirono cimi questo tempo i cardinali Barberini «1 Alhizzi. Le sedute ebbero luogo adesso, durante un anuo, non più nel palazzo pontificio, ma nell’abitazione del cardinale più anziano, il veneziano Otto boni. Ma a poro a poco «ul»enfrò il timore, che Venezia, per ri guardo alla Francia, potivi»«' proibire al cardinale di tener queste sedute in casa sua; la Signoria, infatti, gli aveva a suo tempo vietato di iiartecipare ad una congregazione cardinalizia di quattordici membri, istituita da Clemente X per trattari' la questione della liberti! di quartieri' (• franchise* •) degli inviati, e l’Otto-Ihuiì allora si ero sottomesso. Si pensò quindi a trasportare di nuovo le sedute nel palazzo pontificio. Ciò, però, sarebbe riuscito troppo gravoso per il vecchio Cardinal Ottoboni, che aveva la sua abitazione in S. Mano, mentre il papa dimorava otto mesi dell'anno nel ben lontano Vaticano. Inoltre si voleva — ed un fatto assai caratteristico - dare un pretesto al Cardinal segretario di stato Cibo per rimanere assente dalle sedute, le quali, per verità, erano scarsamente conformi alle sue idee. Cosi ci si radunò presso il Cardinal Ludovisi, ciò che riusciva molto gradevole anche all'Ottoboai. Il Cibo oro poteva scusare la sua assenza col cammino troppo lungo da fare,* » IW Dt'Mm, Krtrmnmm 11?. * < tasi* -Sa 8»« unii Hé pai J’Mlw, H Ir <- »»din»; a'aaratl ni ranoaiaaaanr da N»f qa *u macaoni mrmr a* il tal mai* poar Ut* rvpÀjW- ». Ivi. * Parami penato Ilruru. Oayniyafw»a 144.