163 ItiiKH-rnz<> XI. 167H-I6H9. Capitolo III. nell«* direzioni più divene, innanzi tutto perchè la campagna comincias*«* già n«*l maggio, in un tempo in cui gli (berciti turchi non erano ancora pronti a combattere. Inoltre egli cercò anche di acqui*iure influenza stdl'andamento stesso delle operazioni; ma »opratutto ni preoccupo deirapprestameuto dei mezzi necessari finanziari, la cui mancanza era fatta valere incessantemente dui partigiaui della pace iti Vienna e in Madrid. Tanto più penoso riuscì al iiuouvisi, che a Roma non si corrispondesse alle sue istanze. Ebbe qui influenza determinante così il malcontento |Mse, che non riteneva il moment«» allatto j**r esporre al papa i motivi, su cui egli fondava la sua richiesta.* Lo zelantissimo nunzio era troppo stimato a Roma, perchè si rinunciasse a uua tale personalità, tanto più che la sua azioni- rispondeva perfettamente agl’intenti del papa.* IM resto la situazione appariva al Buonvisi, facilmente ecci-labile, in una luce tropp«t sfavorevole,* perchè i sussidi indiretti mediante l’applicazione di entrate ecclesiastiche procuravano pur sempre somme assai considerevoli. I prodotti della decima s|iaenuola, per la quale si adoperarono con zelo, tanto il Buon* visi, quanto il papa stesso, furono per verità una disillnunne; ina la rinnovazione della Bolla crociata di Pio V alla fine del I6H5 * ottenne buoni eflMti. Italie parti più diverse affluivano al Buonvisi contributi volontari ragguardevoli per la guerra santa. Italia Svizzera il vescovo di Basilea mandò 12.000 Aorini, l’abate •li S. Gallo tsnoo fiorini. Ije abbazie minori l*enedettine e rister* 1 Ivi U • Ut. Ir idattmi «tri Uuonruu « le h>)»tr d*J Ol* tri 67 »... 7». »1« * V*d» Kcfiett 374 374 • V»di t’iuk«' i tOA. * Vwtà K»Ul casi. Itmmmnn, Proti*. SLTtll.