348 Innocenzo XI. 1675-1689. Capitolo VII. speranza di successo fu troncata da un Breve del 16 agosto 168: in cui il papa dichiarò, che egli senz’altro non darebbe dispeu-por un matrimonio misto. I gesuiti di Monaco avevano qualificai come possibile il matrimonio, ove la sposa si facesse cattolica. M v il papa dichiarò di non potersi fidare di una conversione simile, poiché Eleonora era notoriamente di sentimenti anticattolici, come i suoi genitori ed educatori.1 Contemporaneamente il paj>k si rivolse anche al duca Massimiliano Filippo di Baviera ed all’elettore di Colonia colla preghiera di appoggiare i suoi passi.* In seguito a ciò Massimiliano Emanuele abbandonò il suo progetto. La esortazione papale fattagli alla fine del 1683 di ammogliarsi presto,’ fu da lui accolta due anni piò tardi, sposando l’arciduchessa Maria Antonia. Così gli sforzi d’Innocenzo XI per impedire ogni minaccia dell’unità religiosa in Baviera ebbero la conseguenza politica importante, cho la Baviera, finora strettamente unita colla Francia, passò dalla parte dell’imperatore.4 Il movimento di conversioni, incominciato fra i protestanti tedeschi dalla metà del Seicento, cont inuò anche sotto Innocenzo XI Vi contribuirono motivi di carattere generale. Ebbe innanzi tutto grande influenza la penosa impressione, che faceva lo sminuzzamento dommatieo del protestantesimo e 1’« invelenito litigio ed alterco» dei predicatori protestanti in confronto alla compattezza dominai ira della Chiesa mondiale e all’entusiasmo grandioso dei suoi seguaci. Un mot ivo ulteriore fu nella superiorità raggiunta sul terreno artistico e scientifico dalla cultura delle nazioni cattoliche su quella delle protestanti.* Ogni persona colta doveva riconoscere il fatto di fronte alla ricerca documentaria di un Mabillon. all’eloquenza classica di un Bossuet, alle grandiose creazioni poetiche di un Calderon, alle visioni veramente sublimi di un Manlio. Anche la Germania cattolica aveva allora una cultura più elevata della protestante; si pensi solo allo magnifiche creazioni del barocco in Baviera ed in Austria, alle scuole fiorenti dei gesuiti tedeschi • ed a scrittori popolari così importanti come Abraham a San età Clara, Martino von Kochem e Leonardo Gofftne.T * Vedi ivi 38. 108». Ctr. Bkrthier I 435 m. Vedi anche Pchr III 851. * Vedi Berthikr I 437, 44o. * Vedi ivi II 151. * Vedi IIxi«:r.u loc. cit. 5, 40. * Vedi HamUUSOT, licuHiontrerhamUm ugen 1. * Cfr. Prim III 370 **. ’ ita Abraham a Sancta Clara eh. le monografie di Karajax (Vienna 1H67). Scil.sr.i-L (1876) e Sbxtro (Sigmaringen 1896); su M. Ton Kochem Stahl nei lieitmge emr LiUratmr- m. Kmllmtyeth. de» Kheimlande» II. Bonn 190»; I. Chr. Scilcini, P. .11. mt Cochem, Friburgo 1910; W. Kosen. •W. roa Kochern*. M.-Gladbach, 1921; «ul Godine L. Goovajsrt», Iterimi»*, art ist et et tarami» de Vordre dt l'rcmontrè 1, Bruxelles 1899, 315; IICNDHAIJH* nel KIrchenlerikoH di Friburgo V* 832.