La condanna delle* 63 proposizioni. 317 umv decisione presa in sua presenza; il Pomponne dovette inviare an memoriale apposito per ammansarlo.1 Dol resto il giudizio dell’inquisizione non rimase, ciononostante, senza effetto neanche per la Francia. L’assemblea del clero del 1682 riunì in ordino di materia, con alcune omissioni e aggiunte, lo proposizioni condannate da Alessandro VII e da Innocenzo X1.* per poi condannare di propria autorità queste 140 proposizioni; v’ora aggiunta una esposizione dolla dottrina opposta.* Fu particolarmente Bos-*uet ad indurre a questo passo i suoi colleglli «li ospiscopato; egli desiderava una conferma della condanna da parto «lei papa, «> almeno una Bolla formale contro la morale lassa, che, a differenza del decreto dell’inquisizione, sarebbe stata accolta con rispetto. Specialmente il probabilismo doveva essere colpito dalla condanna; come dice espressamente lo stesso Bossuet, ivi osso ora atiiM'cato prima nei suoi fondamenti, quindi in so stesso, finalmente nelle sue conseguenze.4 Essendo stata sciolta improvvisa* monte l’assemblea «lei 1682 per decreto reale, il piano non venne attuato. La decisione romana contro le 65 proposizioni suscitò grande «nozione in Fiandra. Nat unii mente i giansenisti cercarono di (fruttare al possibile la sentenza contro i gesuiti, la cui dottrina morale »irebbe risultata condannati» ormai dall'autorità suprema; « i»or converso gli avversari «l«»i giansenisti si adoporareno con tanto più zelo a provocare una comlanna «li proposizioni sostenuto all'università di Lovanio. Una lista «li tali preposizioni lovanicsi fu consegnata al papa il 12 luglio 1679 dal francescano irlandese Francesco Porter, deputato a ciò da 50 preti secolari e regolari. Questa volta i funzionari romani voliere persua«lersi innanzi tutto, se qucwto preposizioni fossore anche insegnate effettivamente da qualche« In no; «juattro teologi ebbero l'incarico «li questa indagine, dopodiché cominciò l'esame sostanziale delle proposizioni da {»arto di otto scienziati.* Il Porter non rimase l'unico rappresentante degli ant ¡giansenisti fiamminghi. Il nunzio di Bruxelles annunziava il 26 giugno 1679 a Roma, che i minori osservanti, i carmelitani, i gesuiti * taluni preti secolari si erano riuniti per agire a Itoraa contro i Lovaniesi a mezzo di un rappresentante, il francescano Patrizio I>uffy. Essi pregarono il nunzio di far vidimare i loro estratti «li l'.nrien Araatild di Anger», P. I. F. l’erri n de Manl(iilUni di St. l’oiw de Tannerei». Bkkthikk I 259. 2*3. 2*6. 2S7. * Mianni IV 1*0«. * Ristampa in Bowcn, Ama VII. Vrnuulle* 1415, i5#-JSI. * fri 281-322. Sul prababiluma in 309-322. * Al tomi* in data 18 loglio 1682. Corrrtpamdnmrt II 310.- * [D* Avute* ri III 343#.