230 Innocenzo XI. 1076-1089. Capitolo IV. «tuli«* preghiere propaliti del re e del cardinal D'Estrées, essendoti quindi venuti all’accordo della sospensione.1 Se Hi deve dar fede ad assicurazioni posteriori del governo franeose, il cardinal D’Kstrées, d’accordo col re, propose una nuovit soluzione per provvedere ai vescovati: coloro, cioè, che avevauo partecipato aU'asseinhlea del 1(582 dovevano sottomettere al pupa una lettera di ossequio « pronunciare la confessione di fede secondo la formula del Tridentino.* Ma Innocenzo disse al Cibo, allorché questi si affaticava per indurlo a mitezza: « Tutto quello che si può fare, faremo; tutto quello che si può dissimulare, dissimuleremo; nm fan* vescovi quelli che sono sospetti di cattiva dottrina, non é possibile ». * Le speranze in un miglioramento della situazione svanivano a \ista d'occhio. Diversi incidenti accrebbero ancora il malcontento del papa. Luigi diveniva sempre maggiormente privo di riguard i nel suo modo di procedere. Senza addurre un motivo <|jiaUia--i egli fece ordinare il « agosto 1U85 al cardinal Iiouillon di recar-i in esilio a Cluny o a Tournus.4 Innocenzo protestò contro questo procedimento il 28 agosto e il 1) novembre 1»»85. Egli rilevò, che il suo passo era dettato solo da un sentimento di giustizia, benché il Iiouillon non fosse intervenuto mai a favore del papa.* Sebbeip anche al cardinal D'KstrtVs il contegno d'Innocenzo X.1 sembra*» assai moderato, Luigi s’indignò per la protesta papale. Il 27 settembre 1685 egli dichiarò in una lettera al cardinal li’Estréct di non farsi prescrivere leggi dal papa, essendo ¡ladrone dei propri sudditi, ecclesiastici e laici, senza che alcuno avesse il diritto d'inimischiarvlsi.* Oltre a ciò giunse a Roma la notizia, che » Parigi, sulla nuova l'Iarr de Ut Victoirr, era stata innalzata nuovamente la colonna dei Corsi con un» iscrizione umiliante ]>er il 1 • * e quando Ir »a dal tnedeaimo riapuoto rhe la dottrina delle quattro rioni non è condannata, c che per tanto non può chiamarti non natta, rila potril replicar* che la cratan di dette propoaitioni era già qui diacuaaa et maturata et in punto già di uncir fuori, e non la tratenne ninoun altra co** che l'tnlaiua latta dal Ke e rappresentata dal card. IVK*trr«a per una *... penatone. la quale è «tata Un bora owrrata rrlifioumeolr da Koma. ma non da Parigi ». Al KanuMi in data 3? frimaio ItU, tri ITt*. Cfr. la * minuta della Cortitwùone < Cum pnmutn • «ni Quattro articoli, dei!'Il aprile IWi. nel IW. 31*» della Rib-iioteca Caaanatenae di Roma. * IIaxoTaix. loc. rii. 319. * Krlaamnc I» Katrce» al re del 20 novembre IMA, isiitm, KrwalMl!» * * ttaniuai in data A agnato 16&5, .Vaanal di fmo* 172*. loc. cit.. li *411X. loc. rèi, 4M. * * Cibo a Rawun. Smmttmi dt Frwmem, lo«, cit. Anche * il 12 e I* febbraio I69MS tiri) Innocenao rinnovò le protrate. * » Je «uni maitre abmiu de tou» mea «ajeta, tanl KcWniaUquea que laiquea. et que permane aaoa dictinctioa n'a drvul da » mttrr de re qua je jugr à prop«M de lettr ordonner ». titais. loc. cit. 407.