Decreto del 20 giugno 1680.
321
non seguiva, però, che si dovesse dapertutto seguire l’opinione piu rigorosa; ora richiesta non 1» durezza, ma la solidità della dottrina.1
   Il Gonzalez ebbe maggior successo col papa. Dopo alcune lettere al cardinale Cibo ed alcune risposte di lui egli inviò nell’aprile 1*580 un breve scritto per dilucidare il suddetto principio fonda-mentale. LI papa lo trasmise all’inquisizione, e questa decise,* ài comunicare al Gonzalez per mezzo del segretario di st ato e del nunzio spagnuolo, ch'egli aveva facoltà di combattere la t<wi, che -i potesse dar la preferenza all’opinione meno probabile, quando le fi contrapponesse una più probabile. L’Inquisizione ordinava altresì nello stesso decreto, che il generale dei gesuiti doveva concedere il medesimo permesso a tutti i suoi dipendenti e comunicare a tutte le Università gesuitiche, esseri* intenzione del papa, che tutti a loro talento potessero scrivere Uberamente in favore dell’opi* ninne più probabile e dichiararsi contro l’opposta tesi più mite. Il Generale doveva ordinare a tutti di sottomettersi completa* mente al comando del papa.*
   Allorché questo permesso di combattere il probabilismo fosse »tato conosciuto in pubblico, era sicuro, che il decreto darebbe occasione agli avversari dei (resuiti per le peggiori insinuazioni contro di essi. Il generale dell’Ordine Oliva, pertanto, f<*ce rimostranze alla Congregazione e presentò l'abbozzo di una circolare •IPOrdine, che a suo parere poteva dar soddisfazione ai desideri della Congregazione. Fin da principio, vi si dice, la Compagnia di Gesù ha avuto riguardo alla purezza della dottrina, ma ciò non ha impedito, che si siano sollevate calunnie, e che, in parte font’anche per imprudenza o ignoranza di alcuni ((esuiti, al tri*
    1 < Nnn enitn duritiom. and noliditatem e*igim<i» doctrinae ». Ioli. Kwr. »Klcn, Ileitrayt nr Orni. dr* JmiUwtden* [AHutndl. der ilunrknrr Akttdf ■i* ISSI) 85.
    *	Der reto del 26 giugno 1680. AsniilX VI 208*.
    *	Dell» »econda parte del decreto ri nono tre redazioni differenti. Quella ■lata »opra è indubbiamente l'auteotiea; infatti: I* allorché nei 1693 il decreto, dopo lunga ditnenticanxa. tornò fuori, il Gonsalt* lo comunica «emprc in queata l'ima; 2® allorché Dòllinger Reo»ch dettero un altro tento, e il Mandonnet •e ne «erri in «aggi della Krr. TkomUtt 1901 «a., il generate dei gnuuiti Martin, per esortazione di Giuseppe B rocker. ai riroke al Sant'Cfflzio. il quale traamiae •otne unico eutto il tento «opra comunicato (Tedi fìtmdn XC1 (1902} 847 ».).
Il	tento dato da DÒLUXGU KSOMB {Ooct. drr il omini mligketUn I 127 a.) fa proibire al papa la difeaa della te»i dei probabiluti e la contraddizione a quella dei probabiliori»ti. Questo tento, ed un terso ancora MMtanzialmentc differente, in cui Tiene importo al gnaulìi *i letizio «a ambedue i »¿»temi (con troni« Biitui, loc. cit. *44). nono fon» «empiici abboui. ma nel «ecolo XTitt Tennero «»tratti neramente dai regi»tri del Saot'l'ffllio (J. IinrrKER in filmdrt I.XXXVI ¡1901) 778-800, XCI (1902) *31*46). Cfr. Fu*xi tkr Haak. Iku thirri dtt Papale* /aMtnu XI mbtr drn Vtobahiiuimm*. Paderbom 1904; A. l.r.iiUKi iii . PmbabUimmma rtmdimJm*. Kriburgt Brtug. 1906.
 P»n«a. Jtort» 4M P+ft. XIV. 1	21