Si consiglia al papa un procedimento ini««-. 107 Frattanto il Lauri seguitava in Francia a non esser ricono* M-iuto come internunzio, perchè il governo voleva costringere il papa a mandare a Parigi un nunzio vero e proprio. Le disposizioni del pontefice non divennero migliori, allorché circa questo tempo il parlamento di Parigi condannò uno scritto del vescovo di Pamiers, in cui questi difendeva i diritti della sua chiesa.1 Il papa dovette irritarsi ancora di più. allorché giunse a Roma la notizia, che la progettata assemblea del eleni era convocata effettivamente per il 2.r> maggio 1081 a 8aint—(ìermain. Innocenzo era di opinione, che fosse ora venuto il momento di agire, perchè con minaccio ed ammonimenti non si otteneva nulla e il malo diveniva sempre più grande; infatti il decreto contro il libro del vescovo di I’amiers era stato emanato dopo l'ultimo Breve perentorio.* Si pensò seriamente ad emanare una costituzione pontificia per condannare l’estensione del diritte» di regalia operato dal re di Francia.* Ma diverse voci esortarono di nuovo a un procedimento più mite; si temevano le conseguenze di una rottura aperta col potente re Sole. Ancora una volta quieta tendenza fu rappresentata dal cardinale ('ibo, a cui tuttavia in Francia si continuò ad attribuire la responsabilità dei passi compiuti «lai papa.* Il 7 luglio BWO non si era tuttora presa una derisione. Si diceva, che il papa trattereblie l'affare nel prossimo Concistoro; ma non si sapeva in che forma aecadrebbe ciò: se egli intendesse sentire il parere dei cardinali o semplicemente esporre ad essi lo stato delle cose.4 1.» maggioranza «Iella t'ongregazione spingeva ad agire. L'inviato francese, il duca D’Bstrfoa, si lamentava dei cardinali del partito Altieri, che cernivano sempre d'indurre il papa a misure rigorose contro la Francia. Il cardinale Pio assicura invere, che vari di questi cardinali consigliavano il papa in senso contrario, il che non corrispondeva al desiderio dell’Altieri.* Innocenzo era tuttora indeciso. Il l‘J luglio incaricò l’internunzio Lauri in Parigi di guadagnare alla ('uria romana l'arcivescovo di Reims e di «'»inferirgli l'abbazia di Saint-Remi. Egli s'informò anche, se Farci vedovo di Parigi godeva sempre della stessa considrrazione presso il re.’ * TrrntU 4* la rifai t. imprime fM) »r4n 4* H. I ttlvrt l»K poni l» (Wnw dr» (iroil» d* wn IMW. Ü rtnluiV IV* a IempiMa I, U la «menu laso, in Drtsttt. KrUm—m Ite. (U kttw pur dim Ir lai Ir all'iwfwraiver IvrafnUoi. 4 Ho m data 1« fluttui IMO. tri. * Ps> a data 30 (tanno imo. ivi. 4 IV. in dal* )u gtugtto IMO. iri 13» 4 IV in data A foglio IMO. ivi 121. * IV» in dala 13 lucilo lago, ivi 1*2 * Booti III 131 *„ tiritera dd fife» al l.*»n l/wrtmxwto di Knm* «Xlrnnc l'afeKasia nw Biwr» dei I» *cwt» |*«i lUavmr* I 3M).