La Guyon e ¡1 semi quietiamo. 447 I<< sue presunte visioni, profezie e miracoli passavano di mano in mano tino che n'ebbe notizia Godet de Marais, vescovo di Ohar-rres, il quale levò la sua voce ammonitrice. Di ciò spaventata la 'ignora di Maintenon si consultò col superiore dei sulpiciaui Tronson t- con Bourdaloue, i quali si espressero entrambi intorno a quegli '(•ritti in termini sfavorevoli. Le dottrine della nuova profetessa non erano infatti eccepibili. L'ascetica della chiesa non conosce altra via alla perfezione cristiana che il duro e faticoso lavoro della rinnegazione di sò stesso; ma, di tratto in tratto nella storia, sorgono dei maestri i quali promettono di raggiungere l'alta mèta di volo e a minor prezzo. Così anche la signora Guyon. Secondo lei la perfeziono consiste nell'atto costante della contemplazione e dell’amore divino. Quando quest’atto dell’amore divino esiste, l’uomo ha fatto tutto quello che può fare per la sua perfezione. Quest'atto continua a durare di per sè firn» a che viene espressamente revocato. L’anima non ha più bisogno di affaticarsi per altri atti di virtù, giacché tutti sono già compresi in quell’atto dell’amore divino. In genere l'uomo deve tralasciare ogni suo proprio sforzo per arrivare alla perfezione, giacché esso turba soltanto la quiete in Dio. Kgli non deve nemmeno inquietarsi per paura o speranza, ma rimanere invece completamente indifferente perfino circa la sua eterna salvezza. Nella preghiera contemplativa non è nemmeno raccomandabile la modi-fazione ragionata degli attributi di Dio e della vita di Cristo.1 Queste idee trovarono plauso. l>i un libriecino della signora Guyon: «Breve e assai facile metodo per esercitare la preghiera» in pochi mesi si esaurirono cinque edizioni. A Chalon-«ur-Saón« e in Bigione il quietismo suscito impressione. A Senne nella diocesi di Besan^'on un certo parroco Robert- disse pubblicamente che Molinos era stato condannato a torto; Innocenzo XI, che non era uomo di preghiera, aveva condannato ciò che non comprendeva* Due dottori della Sorbona Bornat e Bureau vennero nel 1088 messi al bando perchè si scopri che essi erano fautori della nuova setta dei quietisti* 1 Largext, loc. cit. 1998. * ChékoT, loc. cit. LXXXV 614. 618; FreUntryrr KtreÀtnUs. X* 690, Ari. tyuillot. Cfr. Bosscbt, Corrtmpnmdamrt XI, App. I 377-399. Anche Ki neton dice nella sua lettera a Innocenzo XII: « Quiet.i*tarum dogma nefandum ac perirci ioni* »peciem prue ** lerewt, in rana» Galliarum parte» necnon et in Belgio ut cancer aerpebat * ((Eumi IX. Parigi 1832, 142). Il 2 agocto 1697 egli »cri ve al Papa d'aver acritte le ilaztmrt de* Sa ini* • ad confutando» Quietistarum errore* et ad «ecernendaa aaoctorum aacetarutn »riilentia* « (ivi 184). * Per eaaere stati »coperti nequaci della nuova »etta di Quietiati. Rapporto della nunsiatura del 2 febbraio 1688 in Lakoiou nella Kcr. d'hitt. eccU*. 1929, 54.