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Innocenzo XII. 1H91-I7IK). Capitolo 111.
   Quattro <loi vescovi nominati avevano partecipato all» conferenza «lei prelati riunitasi nel 1*188 sotto la presidenza del vescovo di Parigi ed erano perciò caduti sotto le censure che secondo la concezione romana sono comminate per l’appello dal papa ad un concilio ecumenico. Una via d’uscita trovò qui il nunzio a Parigi Giovanni Giacomo Cavalierini, che nel giugno 1692 era succeduto a Niccolini morto il 4 febbraio,* coll’ottenere cioè dai relativi vescovi la dichiarazione che essi nel 1682 non avevano avuto l’intenzione di appellare ad 1111 concilio, ina avevano voluto soltanto lodare il procedimento del loro re. Richiamandosi a questa dichiarazione, Innocenzo XII il 6 e 15 ottobre potè preconizzare i vescovi in questione.*
   Una questione assai delicata aveva« ancora nella nomina del vescovo di Pamiers perchè a ciò sembrava andar congiunta una decisione nella lotta per le regalie.3 .Ma sovrattutto era difficile di trovare una formula di sottomissione per coloro che avevano partecipato all’assemblea del 1682. I)a parte francese si aguzza vano gli ingegni per trovare delle formule tali che lasciassero la possibilità di una interpretazione diversa di quella della revoca incondizionata degli articoli gallicani. Innocenzo XII e i suoi consiglieri, i cardinali Spada, Albani e Pannatici * insistevano invece irremovibilmente nella richiesta di una esplicita e incondizionata rinunzia agli articoli inconciliabili colla dottrina cattolica. Semplici dichiarazioni di scusa non venivano accettate. Così rimase la cosa per lungo tempo. Nel luglio 1693 la vertenza sembrava senza via di uscita; con grande impegno ma invano l’uditore pontificio Ansaldi si sforzava di trovare una formula che fosse accettabile per ambe le parti. Finalmente trovò una forma alla quale i cardinali francesi diedero il loro assenso. L'abate De la Trèmoille portò il progetto a Versailles.*
   Deciso a continuare una guerra che richiedeva i più gravi sacritici, Luigi XIV doveva allora porsi la questione se ciò fosse possibile con un popolo tormentato dalla carestia e nello stesso tempo turbato nella coscienza. Kgli si decise finalmente a cedere.*
    *	Karttinen 238, 252.
    *	* Aria consist.. loc. cit.
    *	DcMHJSL, loe. eil. 43.
    *	l'fr. * A reiti .Varescolli del 29 marzo e 24 maggio 1692, Hiblio-Ite» Vittorio Emanuele di Roma.
    *	l'fr. Klopp V 336 m.; Gr.Klx, loc. cit. *132 Phillips 423 1)1,'-BKt' Kt., loc. eit.
    *	Klopp VI 223 <i*. Liechtenstein accenna nella sua * relazione del 28 agnato 1693 alla battaglia di Xeervinden (24 luglio 1693) nella quale i Francesi non poterono «fruttare la conquistata sanguinosa rittoria: • U battaglia di Fiandra ha prodotto i mioì effetti anche in quella corte, perchè dubitando i Francesi che le loro cose prendessero colà piuttosto sinistra che buona piega.