444 Innocenzo XII. lftfll 1700. Capitolo III. Durante le sue premure per comporre il dissidio politico ecclesiastico con la Francia Innocenzo XII dovette occuparsi anche dei conflitti giansenistici. Numerosi aderenti di Giansenio dalla Francia erano riparati in Olanda e nel Belgio e avevano preso piede anche nell’università di Lovanio. I vescovi guardavano con trepidazione allo svolgersi degli avvenimenti. Onde rendere impossibile ai novatori qualche scappatoia, ossi pretesero tìn dal principio del 1692 la sottoscrizione del formulario prescritto da Alessandro VII. l’esplicito riconoscimento della rrrita* farti, cioè il ripudio formale delle cinque proposizioni del Giansenio coll'unita dichiarazione che queste si trovavano nel libro «lei Giansenio ed erano condannabili nel senso esposto «lai Giansenio.1 Contro di ciò i giansenisti in Fiandra si misero sulle difese non solo con pubblicazioni, ma inviando anche un umile memoriale, che esponeva la cosa nel loro senso, alla Inquisizione romana, la quale, precipitatamente, proibì con un decreto ai vescovi ogni innovazione in questa vertenza.’ Questa procedura fu tanto più strana, in quanto i vescovi non vennero nemmeno sentiti. Essi si rivolsero perciò al papa il quale con un Breve del 27 settembre 1(5512 promise di sottoporre la cosa a matura riflessione.* A tale scopo egli fece convocare ripetuta- * 8CHU1. KonutilHlion l'uigtnìlu» 24; • Cod, ful. 7405 f. 27 (B ibi io-ter a Vaticana) dove da f. 123 al 12!) «i ronlicne una ’lettera dell'arcivescovo di Maline* del 1» agosto llH»2 sul giansenismo in Fiandra: si dispreizano le decisioni papali, si legge dappertutto anche nei conventi di suore il Nuovo Testamento nella traduzione di Mona, si nega apertamente l'infallibilità della Chiesa nel giudicar»' il senso di un libro; *i astengono dai Sacramenti e si disprezzano le indulgenze. « Hnc spectat infinita li bel-lorum multitudo, quiM ianseuiauo toxico «cátente* non latino tantum idiomate. sed etiain vernáculo conscriptos quotidie novo* ubique disseminant. Hos salibus suis et sennoiiis elcgantia ita condiunt ut avide passim legantur et plansum referant ». I>a 1S aunì i consiglieri giansenistici del mio antecessore Berghes < optimi et nulla praediti scientia antistiti» bollitale et auctoritatc a buten te.s > hanno causato un pieni disorientamento. Nello stesso codice molti * documenti sul conflitto. * « * Li Giansenisti di Fiandra havendo latta una consulta, chiamativi anche quelli del paeM di Liegi e d'Olanda cominciarono a far stampare molti libelli infamatori! contro i vescovi, et intanto con una supplica molto umile in apparenza ricorsero alla #. Congregazione del !i. ufficio. lamentandosi molto delle turbolenze insorte per quella cagione iu Fiandra e della vesazione (atta a loro senza ragione, et subito ottennero dalla detta Congregazione un decreto, per il quale si comandò alli vescovi di tralasciare quelle novità *• Così riferiscono le KìHcssioui sopra il formulario de' vescovi di Fiandra, A r * c h i v i o Liechtenstein di Vienna, fase. 32. ’ • Breve all'arcivescovo di Maliues, Umberto Guglielmo Crecipiano del 27 settembre I6t>2, Archivio segreto pontificio.