406 Alessandro Vili. 1689-1691. Capitolo I. sperò ancora,* ma dal 22 gennaio le condizioni del malato si fecero pericolose;* si chiamò il rinomato chirurgo Gambara di Padova.* Ma venne la cancrena,4 e quindi il 29 gennaio ogni speranza fu perduta. Alessandro VIII lo apprese colla più grande intrepidezz e dedizione piena alla volontà di Dio.5 Egli fece chiamare al suo letto di morte i dodici cardinali, cui aveva affidato l’accomoda mento dei conflitti francesi. Vennero tutti, ad eccezione del Cibo, malato.* In loro presenza e coll’aggiunta di due prelati e due protonotari come testimoni, egli pronunciò con voce ferma, tenendo il Crocifìsso in mano, la seguente dichiarazione solenne: Egli aveva considerato, che il suo innalzamento alla dignità suprema era stato dovuto solo al fatto, ch’egli era stato il consigliere fedele del suo predecessore e lo aveva sempre rafforzato e incoraggiato a difendere nelle contese colla Francia i diritti della Santa Sede. Egli era perfettamente consapevole di ciò che il sacro Collegio aveva aspettato da lui, cioè che mettesse ad effetto i consigli dati, mantenesse quel che Innocenzo XI aveva fatto e difendesse quei diritti collo stesso zelo. Per verità egli si era sforzato a comporre questi conflitti, ma con piena tutela dei diritti della Santa Sede, in quanto i vescovi francesi sarebbero stati costretti a sconfessare tutto quanto era accaduto nella loro assemblea. Non avendo potuto ottenerlo, si riteneva obbligato di accordare al sacro Collegio la soddisfazione, che questo aspettava da lui, dando comunicazione di un Breve preparato al tempo d’Innoeenzo XI e più volte esaminato nelle congregazioni cardinalizie; a questo scopo comandava di pubblicare ora il Breve innanzi agli adunati.’ Dopoché il cardinale Altieri ebbe dato lettura del Breve, datato 4 agosto 1*>90,® il papa lamentò le condizioni di Europa, la potenza dei Turchi, favorita dalla discordia tra i principi cristiani. Ma per quanto egli avesse esortato alla pace, le sue parole non avevano trovato ascolto, nè presso gli Austriaci, nè presso i Francesi. Dopo aver esortato alla scelta di un successore degno, egli congedò i cardinali, impartendo loro la sua benedizione.* * • irriso Marttfolli del 20 gennaio 1691, loc. cit. * Vedi Gérijì, loc. cit. 200. * * irriw Manicotti del 29 gennaio 1691, loc. cit. * Vedi OÉRrx, loc. cit. * • irrito Manicotti del 3 febbraio 1691, loc. cit. * Ks»i erano, »econdo 1' * .irrìso Manicotti del 3 febbraio 1691 (oltre il Cibo): Chigi. Altieri. Carpegna. Colonna, N’erli. Casanata, Mareacotti, Capi-succhi. I)rancati, l’anciatici e Astalli. ’ Vedi la reiasione del Forbin a Luigi XIV del 10 febbraio 1691, in Géris, Ino. cit. 201 a. Cfr. il dispaccio del Landò in Brosch I 450, il quale fraintende il documento. * Riprodotto in liuti. XX 67 ss. e nella Coll. Loc. I 831 s. * Vedi * .Irrìso Manicotti del 3 febbraio 1691. loc. cit. Cfr. l'appunto dall'Archirio Ronconi pugni in Pasolini. Documenti 44 s.