La nuova a«senifilca del clero indetta dal iv.
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   Il 16 giugno Itisi Luigi XIV fece pervenire agli ardvesoovi <li*l mio regno l’ordine di eleggere nelle assemblee provinciali ilei loro clero «lei deputati per un'assemblea del genere più grande, che doveva riunirei il 1° ottobre.' Il clero francese era uno di tener regolarmente simili adunanze; ma esse riguardavano originariamente, ed anche più tardi, almeno in prima linea, solo affari temporali, come imposte e coite cimili, Che »involta dovesse essere sii rimenti, veniva rivelato nelle lettere d'invito agli arcivescovi •li Candirai e di Bettanzone, i cui vescovati erano diali incorporati silo stato francese nolo da poco tempo. In esse veniva detto espli-citamente, die questa volta si trattava ili materie puramente spirituali, la cui decisione interessava in egual minimi tutti i vescovi dello stato.* Al governo importava di estendere sempre più la sfera di potere dell'assemblea del clert» nel campo spirituale, perchè esso sperava cosi, nei suoi attacchi contro la Santa Sede, di mantenersi per conto proprio nello sfondo e di poter mettere in ¡•rima linea l'autoritù del clero. Gii nel 1670 il dolio Italuxe aveva dato consigli in questo senso al ministro Coliteli, ridi inma lido gli esempi di Filippo il Hello, di Carlo VI. di Luigi XI e XII, che non avevano agito altrimenti.*
   Naturalmente il governo, nella preparazione dcU'assembleu, provvide a che fossero scelti come deputali solo ecclesiastici a lui devoti. Se l'elezione cadeva su persone »gradile, queste venivano rifiatate senz'alt ni e si richiedeva l'elezione di alt re.*
   Una istruzione per gli eletti prescriveva il loro compito. Fasi dovevano stabilire, deliberando insieme, le misure per appianare il conflitto delle regalie e confermarle colla loro sottoscrizione; e dovevano far di tutto per procurar rimedio alb» « usurpazioni
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