Esposision* «li Wf ilflI'.WiiiWca. 2+5 umori dei circoli romani non »vesserò ragion d'essere. Ma il papa |MTsi*tè nel suo riserbo, e disse soltanto, che, se quanto esponeva il « ilio rispondeva ai fatti, non v'era motivo di essere scontenti.1 ila Luigi non si appagò di una lode così limitata; egli bramava hi riconoscimento pubblico da parte ilei papa, e si lamentò del riserbo ili lui. Egli sperava, scrisse al D’Kstrées. ohe il successo •Iella buona causa gli procurereblx* soddisfazione; egli si riprometteva ila Dio, che vedeva il suo intimo, la grazia di condurre l’opera a tine.* Circa la nuova esposizione ili bile sottoposi a dal clero francese »11 'approvazione del re. un contemporaneo riferisce,* che l'ax-'omblea, sotto l'intluenza dell'Harlay e dei gesuiti voleva dar** ai protestanti maggiori facilità del coneilio ili Trento. Ma la cossi parve al n> di troppo perieolo, sjwcie in un momento, in cui ci si ifTaticava tanto a ristabilire in Francia l'unità della Chiesa. Il nunzio, pertanto, vide «■orouati ila successo j tcuoi sforzi: Luigi rifiutò la sua approvazione alle conclusioni.4 A questo punto avvenne un fatto, che tornò a peggiorare note* 'obliente I» situazione. Dopo la chiusura dell’assemblea l'esposizione di fede venne conosciuta pubblicamente e diflusa per le stam|ie. Il nunzio allora protestò, l’arcivescovo di Parigi si vide costretto a condannare pubblicamente la sua propria opera, ed il re imp«-di la ditTusione della stampa. Con ciò Luigi credeva di aver fatto tutto, e si irritò all'est renio, allorché seppe, che il nunzio aveva tuttavia inviato un esemplare dcH'es|»osizioiie a Itoma, che il papa l'aveva trasmessa ad una Congregazione j*er esame,* che I» Congregazione delilM»rava in proposito ed aveva intensione di far condannare dall'inquisizione eventuali errori.* I»a semplice idea, che una Congregazione romana esaminasse e giudicasse un documento emanato in Francia, e che già era stato condannato e soppresso dall'arvivescovo di Parigi e «lai re, apparve al re insop-l»»rtabile c lo incitò novamente a S4*abrr**i passi ulteriori. Mentre questi avvenimenti si svolgevano a Parigi, sopra«giunse ancora una nuova offesa per Innocenzo XI come per il papato. Iti semplice c<-desiasi ¿co di nome Iteri he, che ¡»•♦ni era rettori» dell'università di l’arigi. volle addottorarsi alla Sorbona e scelse a tenia della sua disputa la difesa dei quali ni articoli gallicani, la« t*1»! furono stampale, dedicate a Luigi XIV e quindi accettate dal- * • giunti» >u n»i. wm luhkunoili >tolnri, lilla «wUo Km# *. t» K»litr» »1 ftp in data «4 luglio 16*3. ivi V i. * litws. Krtwmlèmm 403. * llUiWt |*rwu lirms lui * Rt'out Ivi. * 4**3 « Ivi 404.