Innocenzo XII. 1*191-1700. Capitolo III. e pensava anche che le sue idee erano state male espresse e avevano con ciò dato, ansa al procedimento contro il suo libro. Ma egli ammetteva che le proposizioni condannate in Roma nel loro senso letterale naturale meritavano condanna ed era già deciso di lasciar dormire per sempre la cosa, senza più prendere la parola in sua difesa.1 Altre controversi»' ecclesiastiche ancora verniero sottoposte a Innocenzo XII. Il celebre storico e bollandista Daniele Papebroch, collaboratore di Henschen nell’opera gigantesca degli Art» San tur uni venne attaccato dai carmelitani perchè contestava le origini da Elia del loro ordine. Papebroch poteva in ciò richiamarsi ¡«1 autorità come Baronio e Bellarmino; ma tanto poco era allora sviluppato il senso della critica storica che nella contestazione della tradizione del loro ordine i carmelitani vedevano un grande pericolo. Essi si rivolsero alla fine nel 1 ti!» 1 al papa e accusarono Papebroch d’eresia, anche presso l’inquisizione spaglinola. A Roma si procedette colla tradizionale prudenza e si avviarono profonde indagini. Non così in Ispagna, ove l’inquisizione fu subito pronta con la sua sentenza. Già il 14 novembre 1693 essa mise all’ìndice i 14 volumi degli Aria Sanctorum elaborati dal Papebroch, perchè vi veniva negata la fondazione per parte di Elia dell’ordine dei carmelitani. In Roma però i carmelitani non poterono ottenere la condanna dei Hollandisti, ma al contrario molti dotti, fra i quali il Noris, si levarono a difenderli. Anche l’imperatore Leopoldo intervenne presso il papa per gli Arto Sanrtorum.1 Gli attacchi però continuarono. Finalmente il papa troncò la polemica senza fine coll’imporre silenzio nel novembre del 1698 ad entrambi le parti, tino alla decisione della Sede apostolica.* Circa le accuse che al principio del 16!*7 Bossuet, Noailles ed altri vescovi francesi avevano elevato contro l’opera «lei Cardinal Sfoiulrati sulla predestinazione • non si arrivò ad alcuna decisione del papa.1 Come parecchi dei suoi antecessori, anche Innocenzo XII dovette intervenire nelle controversie di carattere teologico morale. Il suo secondo predecessore, Innocenzo XI, aveva messo alla testa 1 Perciò la sincerità ili Pèndoli andò «posso poi ».»¿¡retta ad attacchi (I.AWiKXT, loc. cit. 2157). In un manoscritto che si trovò dopo la sua morte egli cerca di dimostrare < qu'il n'a voulu ni enseigner ni approuver aucune de« erreur» condamnée» dans ii livre •. iKurrt» X 345. * Innocenro XII risjHwe all’imperatore con * Breve del 17 marzo lti!M>: < Son uinittemus rein diligentcr discutere, illud décret uri. qtiod expedire in Domino iudicabitnua >. H/>>*>.. Archivio segreto pontificio. » Frtib. Kirrbrnlfs. IP 1067 «a.; KbüSCH, Imi** Il 2tiS rto*MERV<><;F.l.. HìblìolMèifur I 1655«.; liuti. XX St»3. * * Breve a Bossuet, Noailles e altri vescovi del 6 marzo 1687. Epint., Archivio «egreto pontificio. * Diri, tir Iktvl. nifi. VII 2014.