4io DELL’ HISTORIA 1526 tunamente differendo per certa difficoltà del luogo, ove rranc,Jfeo haveffero a convenire gli efferati, non havendo Francefco ^¡’luocct' Guicciardini, che era nel campo Ecclefiailico Luogote-nmtTiuU- nente Generale, affentito che le genti del Pontefice paffaf-M>co. fero a Qa^a| maggiore, come era flato prima terminato, allegando, non doverti abbandonare lo flato della Chiefa: benche in contrario s adduceffe, che effendo effi in campagna più potenti de’ nemici, di niuna cofa ti doveva te-Maìaufta mere con ragione . Fratanto Malaterta Baglione con una L?JiTa banda di genti Vinetiane ti conduffe a Lodi, ove .have-va fecreta intelligenza con Ludovico Viitarlino cittadino di quella città ; & quantunque vi foffe dentro buon prefi-dio di mille & cinquecento fanti, l’occupò nondimeno facilmente, tenendola per nomedi Francefco Sforza. $' unifcut Pafsò dapoi queflo fatto il Pò tutto 1’ efferato de’ Vi-foufuìu. netiani, & due giorni dapoi fe gli unirono le genti del no• Pontefice, & tutti infieme uniti in due alloggiamenti fi conduffero a Milano, effendo il Duca d’Urbino entrato in grande fperanza di potere ottenere nel primo affalto quella città per l’informatone havuta da alcuni Milane-fi , che il popolo era follevato , & pronto per dovere prendere l’armi a loro favore, come prima ti foffe l’efferato accollato ; & che i capitani Imperiali, havendo già inviate via le bagaglie , erano toflo per levarti , & abbandonare la difefa di quella città. Alle quali iperanze de’moti del popolo, & de’ difordini de’nemici era preftata tanta fede, Lonfpt. che Ludovico Contedi Belgiojofo haveva innanzi ricerca-'*nv' to il Duca d’Urbino, che li deffe due mila fanti, con li quali s’offeriva di foccorrere il cartello di Milano. Fattoti dunque innanzi tutto 1’ effercito de’ Confederati alloggiò al monafterio detto del Paradifo verfo porta Romana con animo rifoluto di dare 1’ affalto, & con opinione di potere occupare il borgo, Se porvi l’alloggiamento. Et effendo più volte ufeiti li nemici a fcaramucciare, [¡•feonova- erano però fempre flati valorofamente rimeffi , & ributta-TdiBorT ti da’ noftri foldati. Ma poco appreffo fopragiunfe con buon numero di fanti il Duca di Borbone, Se eifendoti porto a ca-