VINETIANA LIB. V. 439 flato della Chiefa, nè de’Fiorentini. Il che quando non 1527 poteiTe in altro modo ottenere , levarebbe dal campo i foldati Spagnuoli, a’quali egli comandava con maggiore auttorità , & che erano il nervo dello eiTercito . Onde il Pon- n PcnttJict tefice facile a credere ciò, che egli fommamente defiderava, facile a crt-rimafe perfuafo d’ haver pofte le cole fue in Sicurtà , & promiiedi pagare all* effercito feffanta mila ducati, di per- **• donare a’Colonnefi , & particolarmente di ritornare alla priftina fua dignità del Cardinalato , della quale 1’ have-va poco prima privato , Pompeo Colonna : & circa le terre loro, che & il Pontefice, & elfi riteneffero quelle, che da ciafcuna delle parti erano a quel tempo poffedu-te . Ma ciò che fù maggiore errore , con peifimo configlio suo t*» fece ritirare fubito il fuo effercito a’ confini del regno , & ridurre l’armata a Cività Vecchia ; commife a'capitani da terra, &da mare con vehementi , & replicati ordini, che fubito ritornar dovefferoin poter de gli Imperiali tutte le terre, & luoghi, che havevano occupati nel regno; procedendo con tanto precipitio a difarmarfi , quafi guidato da qualche occulta forza, che lo conduceffe alla fua ruina, che lafciò sbandare anco parte delle genti, che ha-veva in Terra di Roma, benche i Colonnefi ffando tuttavia armati, ufaffero molte infolenze ; non ritenendo altro per guardia, & Sicurtà fua, che cento cavalli leggieri , & alcune compagnie delle bande nere , che erano Hate di Giovanni de' Medici , venute in Roma ad accompagnare il Vice Rè . E quafi che mai più non foffe per haver bifogno di gente da guerra , trattenne alcune paghe a’ capitani, & a’ foldati del fuo effercito, lafciandoli partire cofi mal fodisfatti, che molti d’ eili fi riduffero nel campo di Borbone. Non mancò a quefto tempo il Senato Venetiano di Il Strato dare al Pontefice ottimi configli, avvertendolo, che egli non doveffe confidare molto nelle promeffe del Vice Rè j però che quando ancora egli finceramente procedere , era molto Papa, da dubitare, che Borbone, il quale pretendeva d bavere da Cefare auttorità pari al Vice Rè, non foffe per ubbidì-