Luigi XIV ordina al La vantiti ili partire per Roma.
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quartiere.* Egli ora assolutamente (Un i«« a sopportare ogni ingiuria piuttosto che cwlere in tale questione; Dio, egli confidava, »mi abbandonerebbe la Chiesa.* l’or creare una situazione chiara «•«li si decise ad esporre irrevocabilmente il suo punto di vista in-tuituri a tutto il mondo. Con Bolla del 12 maggio 1687 egli dichiarò «oppressa la libertà di quartiere. I contravventori sarebbero incorni nelle censure della Bolla del giovodi santo. Venivano inoltro confermate le Bolle di papi anteriori come pure la sua propria <1*1 28 novembre 1677.* Tutti i cardinali presenti, ad eccezione del D'Estrées e del Maidalchini, sottoscrissero la nuova Bolla.4
    Luigi XIV, allorché ebbe notizia in Fiandra di quosta decisione, fu talmente irritato, che coniando al Lavardin di jiartiro immediatamente por Roma e di mantenere colà il quartioro in tutta la sua <un|iiezza; doveva però regnarvi l’ordine più sevoro: nessuno incorso nella giustizia e niente manmtglia dovevano tmvan-i ricovero e protezione.4 La partenza si protrasse ancora. L'istruzione por il Lavardin è solo del l i luglio 1087;* il Glorio ebbe tempo rosi di tentare ancora una volta un compromesso su nuova base, prima che l'inviato entrasse nello Stato della Chiesa. I cardinali Cibo a Hospigliosi e l'inviato veneziano a Noma, Girolamo Laudo, ap|iog-giarono con grande impegno questi sforzi. Ma i consiglieri pentitici lavorarono in senso opposto, ciò che il Giorio apprese dalla regina
   *	• Al numio U IH aprile IM7. Smmemt. A Frmmn» 177, A re bivio •«•greto pontificio. Analogamente le • cifre W Itt aprile • lo tn affino I6S7. ivi.
     *	• Al nnlutiti il 26 aprile 16S7. ivi- ». .«antilA preferì««* • di e*»rr taciuta i» pmi . aiutchè cedere. Ctr. N’imit II » ed una e«pt*»Mnne Minile del l"*pa in Lm 247. XeUa detta •('tir* del 1« aprile 14»* il liantuai venne "■caricalo di portare qneala manileslaaione della volontà pontificia • cono, “»•l» del re, del ("roktwy • del Lavanti».
    *	Testo in JVralwn A* aa. Ctr, Sol. RapfmrU 17.
    *	Il cardinale Maidalchini era stipendiato dalla Francia, e «perni rtvlamava «afidi arretrati. • pervbè n«n potendo ««miiMr in qneala corte ( llumiiuj •etua Roder delle grafie cbe 14. M*a mi fa. son eoostrrtlo di «applfcrar V. K. a voler spedirmi I ordinatila • *4*.; eir. («tela. Aa*««Wi ISA; lo «team. l'*nimito* (44, n. I. In una petizione al papa il lt'ErtlW «*po«c I motivi, cbe I indncevano ad agire coni «"lettera del li'Kttnm al papa dei 29 maggio I4»‘, Ini. III 20 t. S2. Archivio segreto pontitieiol. f*«bito il giorno dopo comparve in Koau an foglio votante, cbe ««poneva la «»tanja dello imito secondo il ponto di vMa papale, f'a pabblicato in mpn»ta ano tntto da parte (rance«* il 91 maggio 111*7. Ambnlae gii * «rnltl nei <W. <W. Jut della Biblioteca Caiaialeit» in K o nt a . (Ir. inoltre W * teianoni del 24 e 91 maggio I4S7 nell" A rebivio deU‘am baiela ■ ta austriaca praaao II Vaticano (Vienna) Xr. 479. cbe maleaguoo I dae (agli volaaU. Ancbe il CW. lltUl p*4 «a. coaliene qnnsti dar« menti
    *	(¡torto. * Ragguaglio I. 42, Ine. ctt. Cmwtl 4t» / uintrt»«, Rmmt
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   *	Vmnl 4** / MlnKtww, £mm 1 £47 w.