L'a»(H>mblea del clero e larciveacovo di Parigi Ilarla.r. 2«»» Vii, rinunziò addirittura, «late le circostanze, a convocare un’as-(■mblea, ohe sarebbe stata illegale; nou v'era la libertà dell’as-'••inblea, poiché i delegati all'elezione desiderati erano designati in antecedenza per lettere reali. Neanche per l'ist ruzione si ottenne il consenso del Grimaldi. Egli ammonì di non minare l'autorità ecclesiastica; con essa stava in piedi o cadeva anche il poter»1 • ivile.1 A un reclamo rivolto al re il Grimaldi ebbe per risposta una lettera autografa, in cui gli si diceva di metter da parte "¡jni dubbio* e di procedere secondo la volontà reale. Per mezzo •leH’intendente «li Provenza Luigi fece comunicare al cardinale, che era sua regia decisione di lasciar piena lil>ertà all'assemblea provinciale.' Il Grimaldi, tuttavia, nou si fidò, e declino di convocare l’assemblea provinciale. Ma. allo stc*so modo che i progettava un concilio nazionale francese senza il papa, cosi il governo non rifuggiva dal tenere un sinodo diocesano contro la volontà del met ropolita. Il vescovo Valavoire di Kiez venne incaricato di convocare e dirigere l'assemblea, che riuscì quindi »1 risultato desiderato.4 Il clero di Ai* aveva esposto la sua vera opinione, fedele a Koma, in un memoriale, in cui attribuiva ai propri rappresentanti l'incarico di dichiarare illegali l'estensione del diritto di regalia ed i (tassi del governo a Charomie <<«1 » Tolosa. 1 topo una preparazione «"osi accurata si riunirono finalmente nell’ottobre 1681 a Parigi, dai circa IJO vescovati di Francia, il vescovi e 37 altri prelati, liossuet tenne il 1° novembre il Umoso discorso inaugurale sull'unità della Chiesa. Ksso t un ‘apolavoro di eloquenza, contiene molti pensieri belli e buoni, ma non rinnega il punto di vista gallicano. Seguendo le orme di ■*n Luigi e di Carlomagno, rileva il liossuet, non ci si divide dal •♦•ggio di Pietro, anzi si mantengono unite le membra con il capo.* Quale fosse lo scopo dell’assemblea, f mostralo da uno «guardo ■•Ila personalità del presidente, l'arcivescovo di Parigi Francese*» de Harlay. Nato nel 162*» a Parigi, egli aveva avuto già a 26 anni ¡'arcivescovado di Koiien. Il Mazarino. colla salita acutezza di 'guardo, comprese, che quest’uomo di molte doti, abile parlatore, • Retatone dett'intendente di Ctnnnu ut «tata 12 <*0»*« ISSI al *w»ero« ♦■Ila mu rontmuinw con U cardinale <>nauUi. alloerké *!i kSI«|k<« l'Utru->nor (ivi m 147). Clr. • Laari in dal« I* acanto I*«. Smmtkst. 4* fnimnm ISA, Archivio aegrsto pontificio. • 11wln enmdmlM» rrmnlw >. Ititi«, ior ni 147. » « de Utmrt vne liberte ntiix a la dite awosntdée «ani In nomina-«in de» dépaléa qae poor U doni U p*om tnt*on Iww doil *M» d«ns<» Ivi 14« • Ivi 14». » Tuto ivi 14» * « Il dSntw. Mio «ho in e nxdt» efadltw. MmCow vi («fono portai* in amm. «osso • ai ha» votarto aitai tolte W> parti», latri in data 10 not«iU* IMS. h*. «il. runa, swn én »«** XIV. t 14