■ 152	I imi Melilo XI. 1670-1089. Capitolo III.
fortunati il fcldnuuetdallo Leslie in Slavonia, o il generale Schulz contro il Thòkòly nell’Alta Ungheria.1
   I	Veneziani, che il 15 luglio 1684 a Costantinopoli avevano dichiarato solennemente la guerra - finora erano stati sempre i Turchi a dichiararla a loro - da principio volevano muovere contro la Bosnia. Ma quando lu corte di Vienna, appoggiata dal Buon-vt»i, fece valere gli antichi titoli dei re d'Ungheria sulla Bosnia, qutwto piano fu abbandonato, ha flotta veneziana, rafforzata dalle galere papali, da quelle del granduca di Toscana e da quelle dei Cavalieri di Malta, fece vela sotto il comando di Francesco Moro-sini vano la costa di Albania, conquistò l’8 agosto Santa Maura ucU’isola di Leuca e nel settembre Prevesa all'imbocco del golfo d’Arta.* Un ulteriore successo fu, che la repubblica di Ilagusa si sciolse dal snu legame di vassallaggio con la Turchia e il -<* agosto 1684 si pose sotto la protezione imperiale in cambio di anni e sussidi contro i Turchi.*
   Sobieski rispose alle aspettative meno di tutti. Secondo il suo «olito, egli formò piani grandiosi, ma entrò abbastanza tardi in Podolia, assediò la fortezza di Choeim, senza riuscire a prenderla, e anche il suo tentativo di passare il Dniestr fu impedito dai Turchi.*
   Innocenzo XI, che nel maggio 1684 aveva fatto implorare da una processione di supplica la tieuedizione del cielo sulle armi cristiane,» fu tenuto esattamente al corrente delle operazioni di guerra, a voce dal cardinale Pio, per iscritto da Carlo di Lorena, l.<o|Hildi< I, il Doge e Sobieski. Il 20 luglio si congTatulò coll'imiterai ore e il duca di Ivo rena per la conquista di Visegràd e la vit -
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    » Vedi • Ire»«» MmnmmO, del 17 maggio 16*4. Biblioteca Vittori» K B> a n * e I e di Roma.