1,0 .Spinola e le sue speranze di conversione di principi tedeschi. 351 pi>r la sottomissione ai donimi fondamentali dell’antica Chiesa.1 Innocenzo istituì prudentemente una commissione per l’esame di tutta la faccenda, commissione che fu composta dei cardinali Cibo, Pio, Spinola, Albizzi e di tre teologi.* Contemporaneamente egli fece assumere informazioni in segreto presso il nunzio di Vienna Buon visi circa le notizie sorprendenti date dallo Spinola. Il nunzio, che già da prima aveva grosse difficoltà contro i piani immaturi di quello,* si espresse ora il 6 marzo 1678 con tutta la chiarezza desiderabile: egli aveva sempre avuto contrarietà a trattare collo Spinola circa i piani di riunione di questo, perchè li riteneva inattuabili. A lui personalmente, dopo otto amii di soggiorno in Germania, le arti ingannevoli degli eretici erano note abbastanza; essi erano soliti dar molte speranze, o per uno scopo temporale, o per ottenere attraverso trattative di riunione l’assenso a uno dei loro articoli di fede; per parte loro, non cedevano, ma sfruttavano l’accon-'¡iscendenza della Chiesa per ingannare i sempliciotti. Se egli avesso trasmesso a Roma tutte le proposte, che su questo soggetto gli »•rano state fatte in diversi tempi e luoghi, e. ch’egli aveva poi riconosciuto per ingannevoli, egli godrebbe oggi presso la segreteria «li stato la fama di completa leggerezza e credulità. Tuttavia, poiché ]>er una grande causa si deve pure arrischiar qualche cosa, egli aveva incoraggiato il vescovo nella sua impresa e gli aveva dato buoni consigli. Ma era dell’opinione che lo Spinola sperasse assai più di quel che conveniva.* Anche in Roma, nonostante tutti i dubbi, non si volle respingere completamente lo Spinola; tuttavia non gli fu conferito un incarico formale, ma solo il permesso di trattare con i principi protestanti cosi per la guerra turca, come a favore della religione cattolica. In questo senso erano concepiti un Breve per lo Spinola del 20 aprile 1678 e le lettere di raccomandazione all’imperatore, ai nunzi di Vienna e di Colonia e al duca Giovanni Federico di Hannover, che gli furono rilasciate a sua richiesta.4 Per poter corrispondere senza impedimento col segretario di stato, lo Spinola ebbe la solita cifra, ma gli venne inculcato espressamente di non trattare in nome del papa, ma sotto altri pretesti. Contemporaneamente fu data istruzione ai nunzi di sorvegliare l’osservanza di questa prescrizione.* * Tedi l'istruzione al Buonrisi del 12 febbraio 1677, in IIiltebkanht 177 ». Da quatto documento multa errata l'indicazione del IhsElRtcK (3U9) basata sul Hansu, che lo Spinola *ia giunto a Roma itolo nel »ettembre 1677. * Vedi Hmeukck. toc. cit. * Vedi la sua relaziono al Cibo del l'iottobre 1677. in Hiltebraxkt 51,n. 1. 4 Vedi Tkxxta, Iiuonn*i I 371. * Vedi Bertoikr I 167»., IMm. Cfr. Theiser. GewA. der Ruclcluhr der Ila* ter liramnsckiteig umi Saduen, Einsiedeln IMS, Doc. I 4. * Vedi Trenta I 373; Hietebraxdt 168.