L'awwmblea del clero frano«-*«- del IGNI. 203 1681, il pupa ordinò, del tutto inaspettatamente, la sospensione delle sedute.1 Il motivo dovette essere, che la Francia richiedeva trattative orali e dirette fra il papa e il cardinale D’Estrtas. Il re, cioè, ricusò di esporre per iscritto i propri argomenti, e non riconobbe la competenza della Congregatone nella questione della regalia; il t'roissy dichiarò, che l'unica magistratura legittima j>er la decisione di essa questione era il parlamento di Parigi.* Dal Parlamento in realtà provenne adesso 1» spinta allo sviluppo ulteriore: esso riprese l'idea di un concilio nazionale, allln di avere coperte le spalle dal clero contro Koma. Nella primaveru «lei 1681 i prelati presenti a Parici si riunirono nel palazzo arci-\••scovile j>er discutere sulla situazione ewlesiasfica (la cosidetta Petite Assemblee •). Diressero l'adunanza gli arcivescovi Frali- • esco llarla.v di Parigi e Le Tellier «li Rei ras. Pome risultato finale «Ielle discussioni furono presentati al re quattro articoli, che approdavano la condotta del re risotto al papa. La deliberazione approdata su proposta del 1** Tellier conteneva i seguenti quattro punti: 1° I vescovi francesi fecero bene ad assoggettarsi per amore della ¡»ace nella questione della regalia alle dichiarazioni del 167.1 e del 1675. 2° Il libro »lei Gerbais censurato a Koma viene in generale approvato. Per un altro libro, presunto offensivo dei diritti dei vescovi, ci si contentò di una dichiarazione dell'autore. .1° I 52 prelati disapprovano la divisione papali- circa le monache di ('ha-ronne, avvenuta senza intesa coll’arcivescovo di Parigi, il superiore ordinario. 4° Essi dichiarano, che le misure prese da Kotiin nel «inflitto di Pamiers contro l'arcivescovo «li Toloaa costi!uiscono un'offesa delle lilieiià gallicane. Essi concludevano proponendo la convocazione da parte del re di un concilio nazionale o di un'assemblea generale del clero francese.* Luigi lascio fare il clero tranquillamente; questo infatti gli dava un’arma in mano jier la lotta intorno alle regalie. L’opinione pubblica giudico a Parigi, che il re non cederebbe nell’affare delle regalie, ma alt resi non tollererebbe mai, che la Francia si staccasse dalla Chiesa romana.* 1 Dcnru, < mynytlm 144. • • « 11 Xtg. de I rmwr ha .tri«., eh* il Re no« permeile»* naj rfce le ave tastoni ai mellan« in «prillo, e mollo meno che m rinsmr« in q«•*»«" altare pn> (indice In ro««Tnralione depilala da X. *». tnenlr* non veniva «jol fVoatwnlo altro ri od tre in maletva di Kntaiu cke U paiUmsl« di l'arici * , «'Una dal .Vanito del 21 aprile ISSI. Smmsmtt. di Fiwmria IM. Archivio •egreto pontificio. • Torto delle diareaaloni • eondnainni in «fai*. AmtmUif SA n Xmm*M. da Ftmmnm ISS (Arrllrlo «efreio pontificio) contiene dei * tapparti citrali del Uanri aneli avvenimenti il 3 maopo IMI «(b annnnriava. 'ke il progetta» del Concibo n attuo aie era «lato fatto • ««do per far paura a Roma >. • * « cke U te per quinci* arridente che arrivi *»a rianlntiMimo di non ramponar mai eto il nfno di Franria ai aepari dalla dMa Romana, ota'mo