1*4 1 nnoeetiSO XI. ltSTti-ltJHU. Capitolo IV. in Franti», che paralizzo quasi completamente l'influenza ponti-Ilei» sulle condizioni ecclesiastiche e precipitò papa e re nei più violenti dissidi. Inoltri’ la corte aveva approvato pubblicamente le ideo galli« alte del Parlamento, dimodoché governo e parlamento formavano ora un fronte unico contro Roma. L’intervento violento del Parlamento attaccava altresì le libertà e i diritti del l'università di Parigi, in parte, anzi, già li sopprimeva; il clero, poi, veniva divino in due campi, uno partigiano di Roma, l’altro del re. Si devono tener presenti questi fatti per comprendere lo «viluppo ulteriore, e soprattutto il cosi detto conflitto delle regali**. Per regalia s'intendeva in Francia il diritto del re di amministrare e riscuotere in una serie di diocesi, dopo la morte del vescovo ed al posto di lui, le entrate episcopali, e conferire certe prebende.1 Il Secondo concilio di Lione nel 1274 si era limitato a vietare l'ampliamento di questo diritto e la sua applicazione a vescovati, ove non esisteva precedentemente, sotto pena della scomunica. Con questo, il diritto di regalia non era, bensi, ancora formai niente approvato, ma veniva tuttavia espressa una tolleranza. La questione delle regalie ebbe quindi una grande importanza nella grande lotta di Bonifacio Vili contro Filippo il Bello. Anche più tardi non mancarono dispute, se il diritto di regalia fosse in vigore, o meno, per questo o quel vescovato; esse venivano deci**' dal Parlamento parigino, il quale sostenne sempre di più il punto dì vista favorevole allo Stato e sfavorevole alla Chiesa. Secondo la sua concezione, cioè, nei casi dubbi nou toccava allo Stato provare l'esistenza del diritto in una diocesi determinata, ma era invece la diocesi, che doveva provare di esser libera dal diritto dì regulia. Dal XVI secolo in poi i giuristi rappresentarono il diritto di regalia come un «liritto della Corona vigente universalmente nel paese, incancellabile e imprescrittibile; il < ius regalia«- • diviene un • ius regale », da cui neppure il re può lil>erare; »*■ tuttavia egli lo tenta, la dispensa regia è invalida. Per la prima volta nel 1603 il Parlamento sostenne la valùlìtà universale della roga Ila, senza riusciro subito a far trionfare il suo punto di visi». 1U Carlo VII in poi le entrate dei vescovati varanti venivano attribuite alla Sainte-Chapelle in Parigi. Luigi XIII nel 1641 le tol««* a quei canonici. I)a allora in poi tali entrate furono custodite rigorosamente e trasmesse al successore nel vescovato, l‘n terzo venne impiegato dal governo per aiutare protestanti convertiti * «. I. l’itium. ihM ra Ffmàtt«r*. tlalfe ISSO. E. Mi *•»*«•*. /*» «Imi 4t njmU tTVavl. latra«« 1900; C. COMI*Srmi iHitmm "•«* *> iw. «a. tv IM 30«. rmtmirr K.trkrmUj III* »M. Kmrmnl 4— /uirol., ||, intrudili iv Vili. Ln «nfiw» 4nml 4» wyilr. ivrlU .V«,,. 4*4~ri XLV tlWll ili: A. th» Kiftli» 4t, Ktniem. lina IWS Cfcr. U pnwst* oprr*.