Il principe Eugenio espugna Belgrado. 109 egli attaccò il campo turco e già alle 9 in aspri combattimenti aveva raggiunta la vittoria. I turchi lasciarono sul terreno 13.000 morti, 186 cannoni e altro materiale da guerra, 51 bandiere e 9 code di cavallo. La distruzione dell’esercito di sbloccamento decise anche la isorte di Belgrado. Il 18 agosto la guarnigione si arrese, dietro libera uscita. Gli imperiali catturarono nella città più di 600 cannoni e colossali quantità di munizioni. Anche la flottiglia del Danubio turca, 15 galere e numerose barche armate, caddero nelle mani dei vincitori.1 Dopo questo straordinario successo che destò ovunque in Europa il (più grande entusiasmo,2 per l’imperatore e per tutta la cristianità si apriva la magnifica prospettiva di ricacciare ancora più indietro i turchi. Ma nello stesso momento Alberoni distrusse tutte le speranze, perchè Carlo VI vide minacciata la sua potenza in Italia da un attacco di re Filippo V di Spagna contro la Sardegna. Come motivo per l’attacco si adduceva la circostanza che il luogotenente imperiale di Milano aveva arrestato il grande inquisitore durante il suo viaggio verso la Spagna, ciò che in verità era avvenuto già nel maggio. Già allora Francesco Farnese, duca di Parma, in una lettera confidenziale ad Alberoni aveva fatto rilevare che ora c’era un motivo per vendicarsi dell’imperatore, servendosi della flotta ausiliare contro i turchi.8 Alberoni, che allora aspettava il suo cappello cardinalizio, dichiarò l’impresa prematura, tanto più che non erano finiti ancora i preparativi. Ma poi si familiarizzò col progetto; tuttavia, onde garantirsi contro i rimproveri del mondo cattolico e specialmente del Papa, tardava l’esecuzione ; in ogni caso egli poteva richiamarsi al fatto d’aver trattenuto fino a che era possibile la spedizione. Ma anche d’altronde egli non era d’accordo con le insistenze del partito guerrafondaio per un rapido attacco. Questi zelanti volevano un attacco contro Napoli; ma Alberoni sostenne con successo che si dovesse svolgerlo contro la Sardegna. * Quando ciò fosse riuscito, si poteva più tardi continuare la lotta fino alla totale cacciata degli imperiali dall’Italia e procurare colà alla casa Farnese una posizione dominante.5 Era questo il sogno della persona più autorevole della Spagna, cioè della regina Elisabetta. » Hammer IV 153 ss. ; Zinkeisen V 548; Arneth II 431 ss. ; MatuschIxa in Pcldzüge des Prinzen Eugen XXII. 2 La vittoria venne celebrata ovunque con manifesti, poesie, incisioni e medaglie commemorative; cfr. Beiträge zur Geschichte Oesterreichs, Vienna 1S08, 16 ss., 66 ss. * Vedi 11 passo nella * lettera importante del duca di Parma ad Alberoni del 27 maggio 1717 conservata nell’ Archivio di Napoli in A rezi o 209. * A rezio 271 s., 276. 5 Ivi 285, 301.