Il Breve di risposta del Papa. 183 accettazione finale della Bolla si era sostanzialmente molto d’accordo ma assai poco edificati circa la prima proposizione del documento, nella quale si diceva essere l’assemblea oltremodo lieta ili trovare nella costituzione la dottrina della Chiesa; ciò suonava come se si fosse accettata la costituzione perchè non vi si trovava alcun errore; nè si parlava affatto dell’obbedienza verso il Papa nè che i vescovi avevano da eseguire la decisione papale.1 Si temeva che i vescovi papali si lasciassero giocare dal partito avverso; nella tendenza di accontentar questo, si scontentava Roma. Contro gli otto vescovi poi si era addirittura « adiratissimi ». Venne istituita un’apposita congregazione di sette cardinali - per esaminare la cosa. Come risposta del Papa si sarebbe desiderato un Breve che elogiasse in termini cortesi i 41, biasimasse gli 8 senza espressioni offensive e usasse riguardo alle suscettibilità gallicane. Ma per una tale risposta Clemente XI era troppo eccitato; chè anche nella patente del re e nel documento sulla registrazione della Rolla facevano di nuovo capolino in modo urtante i postulati della chiesa francese. Più facilmente egli si sarebbe lasciato indurre a chiudere un occhio sul gallicanismo e a trattare gli otto con moderazione, ma più difficile era d’indurlo a lasciare il procedimento dei 41 senza un’osservazione di biasimo. Fu il fiduciario di Fénelon, il gesuita Daubenton che si diede ogni premura per ottenere un tal Breve. Per iniziativa dell’ambasciatore francese De la Trémoille egli dimostrò dapprima ai cardinali Faticoni ed Albani e poi al Papa stesso che si trattava o di salvare 0 di rovinare la chiesa di Francia: salvarla, se il Papa, contro alcuni pochi prelati, si univa al re, a più di 100 vescovi e alla Krande massa del popolo; rovinarla, se il Papa si separasse dai 41, biasimasse il loro procedere e costituisse un terzo partito, poiché allora avrebbe da fare con tutto il regno e lo scisma sarebbe completo. Le offese leggere, si diceva, il Papa può trascurarle, per il meglio delia Chiesa. Nonostante questi motivi, passarono 14 giorni prima che Daubenton potesse tranquillizzare 1 ambasciatore francese assicurandolo che verrebbe emanato un Breve ai 41, e che se ne rimarrebbe contenti. Passarono ancora altri otto giorni nei quali si limò il Breve e lo si fece cortese più che si potè. Nel frattempo i giansenisti avevano fatto di tutto, 1 Questo urtò subito anche Fénelon : «Pourquoi commencer par ces mots: avons reconnu etc.?... Quelle affectation suspecte! Pourquoi innover? 'eut-on piquer Rome?». Il 2(1 gennaio 1714, Œuvre* VIII 210. 3 Spada, Paolueci, Albani, Ferrari» Fabropi, Tolomei, (-'asini. Daubenton ntareo 1714, Ivi 231.